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SASSO – Suo malgrado Sasso di Castalda è diventato uno dei simboli della difficile situazione sul fronte immigrazione. Ieri mattina alcuni aderenti a Fratelli D’Italia Gianni Rosa, insieme a Donato Ramunno e Canio Sinisi, ha fatto visita al centro di prima accoglienza e le sensazioni avute non sono certo positive. «L’Italia è il paese di Pulcinella e la Basilicata ne è degna Regione», esordisce Rosa.

«Qui – ha aggiunto – nessuno dei ‘finti buonisti’ si è fatto vedere. Però chi si aspetta le banali invettive contro gli immigrati e il sistema di accoglienza in senso stretto rimarrà deluso. Gli immigrati sono persone e come tali hanno aspettative: vogliono avere soldi da mandare alle famiglie o semplicemente da spendere, vogliono avere vestiti, non solo puliti, ma anche che vadano bene e che siano di loro gusto e soprattutto vogliono avere il diritto di andare dove vogliono. Ma noi – si chiede Rosa -possiamo garantire tutto ciò? No. Non siamo in grado di farlo. E non lo facciamo, né come Regione, né come Stato. Ad esempio, dei 44 ragazzi presenti a Sasso (dovrebbero essere 52 ma alcuni sono nel foggiano per la campagna del pomodoro) nessuno proviene da Stati in guerra, tanto che quasi la metà dei rifugiati sassesi si è visto respingere la richiesta dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale».

E aggiunge: «a seguito della nostra visita, anche se qualcuno ci ha detto che era inutile, la Prefettura solleciterà la commissione di Salerno, alla cui competenza sono state trasferite le domande dei rifugiati lucani, ad anticipare le date di audizione. Ma poco si può fare se non si mettono in campo le risorse umane per affrontare l’emergenza. È questo deve farlo lo Stato se vuole veramente essere ‘umano’».

«A Sasso – spiega il consigliere – i ragazzi ciondolano in attesa dei documenti. Perché è questo quello che vogliono. La delegazione ha parlato con diversi ragazzi che hanno raccontato anche la difficile convivenza con la popolazione locale. «Da questa visita – prosegue Rosa – noi abbiamo solo avuto conferma di quello che abbiamo sempre detto: il raddoppio degli immigrati è insostenibile, non solo in Basilicata ma nell’Italia tutta. L’intenzione di Pittella, noi pensiamo malsana, di poter rimediare allo spopolamento lucano con la presenza degli immigrati è una scelta, oltre che scellerata, irrealizzabile».

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