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GENERALMENTE le lettere che si inviano al Vescovo sono tese a “blindare” i parroci. Sono richieste di intercessione per nomine, piuttosto che per raccomandazioni a non cambiare lo stato delle cose, le usanze, i modi di professare la fede ed esrecitare il mandato di parroci che, inevitabilmente, si legano a doppia mandata al territorio e ai parrocchiani.

Questa volta, invece, il caso è diverso, perché l’attuale parroco di Marsico Nuovo, don Michele Palumbo, è diventato l’oggetto di una lettera che i parrocchiani hanno inviato al vescovo metropolita di Potenza, monsignor Agostino Superbo.

E’ una sorta di denuncia, rispetto a un allontanamento dei fedeli marsicensi dalla Chiesa. Ed il motivo sta nell’opera di don Palumbo che, a detta degli scriventi, “ha stravolto le tradizioni del paese, ha dettato nuove regole senza tener conto dei suggerimenti dei parrocchiani.

«In buona sostanza – è scritto nella lettera – non chiediamo niente di trascendentale se non quelle piccole accortezze legate alla tradizione marsicana come il rintocco del campanile principale di San Francesco al mattino e durante i funerali; maggiore puntuialità nella celebrazione dei riti; ristabilire il percorso della tradizione nelle processioni cambiati come gli orari; ed inoltre risatbilire il rito antimeridiano per la rappresentazione dell’Angelo in occasione della festività della Madonna del Carmine«.

Infine le lamentele attengono anche al comportamento definito “troppo autoritario del nuovo parroco, poco o per nulla propenso a ricercare il giusto dialogo con i propri fedeli che si allontanano sempre più dalle istituzioni religiose”.

I fedeli di Marsico Nuovo che hanno deciso di impugnare carta e penna, in buona sostanza, rimpiangono l’assenza della “buona anima di don Gerardo Marsico, che era ben voluto da tutti perché ascoltava le opinioni di fedeli e non e richiamava in chiesa tantissime persone, anche quando non c’erano da celebrare funerali o era la festa del santo Patrono”.

Una semplice provocazione o un attacco fondato? Ovviamente saremo ben lieti di ospitare la replica di don Palumbo.

Chiudiamo riepilogando che al Vescovo Superbo è statta fatta una sorta di richiesta di intercessione per ripristinare i buoni uffici della comunità religiosa, non sappiamo quanto possibile però, per far sì che la chiesa di Marsico torni a essere un luogo frequentato e il suo parroco benvoluto come il predecessore. Questione, crediamo, facilmente risolvibile con un pizzico di buonsenso e la giusta intermediazione. Anche se i fedeli che hanno scritto una, nemmeno tanto velata, minaccia la lanciano: «In mancanza dei dovuti provvedimenti ci rivolgeremo direttamente a Sua Santità Papa Francesco». Amen.

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