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DOPO le polemiche al vetriolo scoppiate a seguito del via libera da parte del Consiglio dei Ministri al decreto che sembrava escludere Pisticci, arriva ufficialmente la smentita da parte dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Aldo Berlinguer: «La Basilicata è nel piano degli aeroporti di interesse nazionale». E tutte le accuse piovute nei giorni scorsi, rispetto a un Governo regionale incapace di tutelare gli interessi della regione a Roma – soprattutto quella di Fratelli d’Italia e del deputato di Forza Italia, Cosimo Latronico – non sono altro che «propaganda per affossare il turismo in Basilicata».
Ma come si spiega il risultato vantato dall’assessore con il fatto che la pista Mattei di compare di fatte nella lista dei 38 promossi a livello nazionale a scali di serie “A”?
La risposta arriva dal comma 13 del decreto licenziato la settimana scorsa del Cdm, che prevede: le Regioni che non hanno infrastrutture aeroportuali potranno, durante tutta la vigenza del decreto, promuovere i loro scali e farli evolvere in aeroporti di interesse nazionale. «Un comma – commenta l’assessore – che la Regione Basilicata ha fortemente voluto. E che è calibrato ad hoc per due Regioni: Basilicata e Molise».
Il Dpr consente oggi alla Basilicata, ed in particolare alla Pista Mattei, di evolvere in aeroporto di interesse nazionale o attraverso un piano industriale che sappia coniugare ottimamente costi e ricavi, o attraverso la via della continuità territoriale. Cosa che – fa sapere ancora la nota dell’assessore – la Regione ha già voluto promuovere con stanziamenti ad hoc che garantiscano l’inizio della operatività della pista.
Ed è un risultato che Berlinguer vanta come frutto dell’impegno personale: «Mi sono battuto sino all’esasperazione per quel comma 13 – ha detto – che ci consente di non essere per sempre tagliati fuori dalla politica aeroportuale in Italia. L’ho negoziato con colleghi assessori di altre regioni che si battevano per il secondo, terzo o quarto aeroporto, mentre noi non ne abbiamo alcuno. E non capisco coloro che, in questa Regione, non sembrano preoccuparsi di un gap infrastrutturale semplicemente spaventoso, che rischia di penalizzarci per sempre».
Berlinguer fa anche riferimento alle previsioni dell’Enac (ente nazionale per l’aviaizone civile), secondo le quali nei prossimi dieci anni il traffico aeroportuale raddoppierà. Passeremo dai 150 milioni a circa 300 milioni di passeggeri. Il che significa, secondo le stime, oltre 200 nuovi miliardi di Pil. Senza infrastrutture aeroportuali tutta questa ricchezza andrebbe al centro nord e determinerebbe un ulteriore, ennesimo ritardo del mezzogiorno.
Dunque, il Dpr così come approvato, lascia ancora speranze per il grande salto di qualità della pista Mattei. Che potrà diventare d’interesse nazionale, ma solo se sarà in grado di trasformarsi in aeroporto. E questo dipende anche dall’esito della richiesta di contributo che la Regione ha presentato la ministro Delrio nell’ultima vista a Matera: 8 milioni di euro per mettere in condizioni l’aviosuperficie di spiccare il volo. Ma anche dalla volontà politica della Regione. «So che l’Asi Matera, col suo presidente, si sta attivando per questo, il locale gestore ha fatto la sua parte – ha concluso Berlinguer – e spero quindi che presto potremo vedere la pista Mattei pienamente operativa. Spero che da ora in poi sapremo fare squadra tra tutte le istituzioni e rappresentanti territoriali interessati per non dividerci in sterili polemiche e promuovere insieme gli interessi della Basilicata».

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