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MATERA – Nessuno vuole che la biblioteca Stigliani chiuda i battenti. Lo assicura il presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo che ieri ha chiarito la vicenda che riguarda la situazione della struttura ospitata a palazzo dell’Annunziata.
«Dall’inizio dell’anno – spiega – la biblioteca non rientrava più, secondo la legge Delrio, non rientrava più tra le nostre competenze fondamentali.
Nonostante ciò, abbiamo ritenuto opportuno che il servizio della biblioteca non si interrompesse.
I quotidiani – chiarisce ancora de Giacomo – sono stati acquistati fino a luglio mentre, prima ancora delle legge sugli enti locali, non si sapeva che avrebbe dovuto pagare quelle spese.
Il Governo a un certo punto ha invitato le Regioni a prevedere risorse per le Province e le loro funzioni non fondamentali.
Ad agosto la Regione Basilicata – prosegue De Giacomo – approvando la legge di assestamento, ha previsto uno stanziamento di 2,8 milioni».
Sul problema complessivo che riguarda la struttura e il suo organico, De Giacomo chiarisce ancora: «Dobbiamo aspettare quello che la Regione deciderà, secondo una proposta di legge che verrà convertita in consiglio probabilmente a novembre, comunque entro la fine dell’anno».
Il nodo del contendere riguarda le funzioni non fondamentali che potrebbero essere assegnate alla Provincia.
«In questo modo – aggiunge De Giacomo – ci doteranno anche delle coperture finanziarie per il personale e per il funzionamento della biblioteca.
In questi mesi, nonostante la legge Delrio e per incrementare i servizi, ho riflettuto a lungo sulla possibilità di prolungare i tempi di apertura.
Non è concepibile che una città come Matera che si appresta ad essere Capitale europea della Cultura, preveda la chiusura della struttura alle 19.
Ho chiesto già nel corso di incontri con Patrizia Minardi della Regione, di prevedere progetti ad hoc che consentano di allungare l’orario di apertura.
C’è poi una apertura da parte dell’Università che è disponibile ad avviare un tavolo di concertazione per progetti che si muovano proprio in questo senso».
Nelle more, in attesa che la Regione si esprima, l’attività prosegue senza difficoltà e l’acquisto dei giornali (almeno quello) potrà essere riattivato
In quanto ai libri, i costi sono diversi e non si sa se nei 2,8 milioni disponibili riusciranno ad essere comprese ulteriori risorse.
«I 2,8 milioni – spiega ancora De Giacomo – riguardano anche altre funzioni non fondamentali come ad esempio la caccia, la pesca, la forestazione. Restano ancora da risolvere gli aspetti relativi alla polizia provinciale e al mercato del lavoro».
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