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POTENZA – Il capoluogo resta tra i comuni italiani in cui fare la spesa costa di più. E a dirlo non sono solo i consumatori che – loro malgrado – se ne accorgono tutti i giorni. Ma è un’inchiesta del mensile “Altroconsumo”, che ha monitorato oltre un milione di prezzi per 105 categorie di prodotti in 885 punti vendita di 68 città, ha disegnato una mappa della convenienza.
Sembrerà strano, infatti, ma la stessa catena di distribuzione può far variare il prezzo di uno stesso prodotto da una città dall’altra, da un’area all’altra.
«I consumi delle famiglie in Italia – si legge sulle pagine del mensile dedicate all’inchiesta – secondo l’Istat sono diminuiti da 29.450 euro all’anno nel 2010 a 28.300 euro all’anno del 2013, con una differenza di oltre 1.100 euro all’anno, corrispondente al 4% sul totale. Spesa più contenuta e più attenta da consumatori assillati dalla crisi. In parallelo la mappa della grande distribuzione nel nostro paese è andata ridisegnandosi, seguendo la nuova domanda».
Così quest’anno «a seconda dei tipi di spesa, Emisfero, catena di super diffusa nel nordest, si aggiudica il titolo di “Supermercato più conveniente d’Italia” per i prodotti di marca; Iper quello di “Marca commerciale più conveniente”; Eurospin quello di “Hard discount più conveniente”. Nel giro d’Italia della convenienza, a fronte di una spesa media (dati Istat) di 6.350 euro all’anno per famiglia tipo, a Verona è possibile ottenere il risparmio più consistente: scegliendo i punti vendita più interessanti in un anno in media si abbatte la soglia dei 6.000 euro – nessun’altra grande città in Italia offre di più. La città di Potenza si colloca tra le città in cui si spende di più: su 68 città capoluogo analizzati, Potenza si colloca in cinquantaquattresima posizione.
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