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CHE ci fa un serpente cervone tra le ringhiere di Bucaletto? Anche se, a dirla tutta, non c’è molto da stupirsi visto che i residenti raccontano di dover fare veri e propri safari casalinghi, per districarsi tra erba alta e lucertole che entrano in casa. E poi scarafaggi, vipere, ratti.

Il degrado e la manutenzione del verde nel quartiere sono diventati una questione di sicurezza. Come altrove in città, del resto.
La pulizia degli spazi pubblici fa il paio con il tema dei rifiuti.

Il disservizio sulla raccolta e sullo smaltimento è all’ordine del giorno e non passa settimana senza segnalazioni di disagio in quartieri dove i cassonetti rimangono stracolmi a lungo. Con il caldo, tra l’altro, il cattivo odore diventa insopportabile.

Che cosa si può fare? Alle lamentele dei cittadini postate magari online, con tanto di foto a testimoniare il disagio, spesso replicano gli amministratori.

«Tenere pulite le strade – diceva ieri in un commento su Facebook l’assessore alle Politiche sociali Nicola Stigliani – sarebbe opportuno per evitare queste cose, ma non è solo compito dell’amministrazione». Stigliani, nel rispondere a una segnalazione, elencava alcuni sforzi del Comune, impegnato a ripulire diverse zone del rione, tra cantieri e fontana. È stato previsto anche un turno in più al mese di derattizzazione e disinfestazione. «Si può fare di più, questo è sicuro, ma possono farlo anche i cittadini».

Certo, anche il cittadino ha delle responsabilità. Aumentare lo stato di incuria della città gettando a casaccio i rifiuti, poggiando in strada materassi, sedie o copertoni, non aiuta lo stato generale delle cose.

Ma può essere delegata al cittadino la responsabilità della città? Molti gruppi di potentini – singoli o associazioni – si danno da fare, prendendosi cura di spazi urbani in modo volontario. Altri garantiscono il taglio dell’erba e la pulizia nelle aree pubbliche nei dintorni delle proprie case. Sono cittadini attivi, o semplicemente consapevoli del bene comune.

Ma può essere davvero consegnata al solo cittadino la sorte della comunità? Che senso ha la rappresentanza? E la responsabilità di governo?

Analogo dibattito riguarda i rifiuti. Il consigliere Alessandro Galella (FdI) intervenendo in uno scambio di segnalazioni ricordava come sia il sistema regionale di raccolta e smaltimento a non funzionare. Nonostante i diversi consiglieri regionali potentini eletti a viale Verrastro, del capoluogo – spiegava – non riescono a occuparsi. Il piano rifiuti manca da oltre un decennio.

«Potenza, il più grande produttore di rifiuti della Basilicata, non sa dove smaltire i rifiuti perché la Regione da anni non se ne occupa. Dobbiamo portare i nostri rifiuti in stazioni di trasferenza, discariche e inceneritori lontanissimi, che ci portano a una spesa mostruosa a tonnellata». Costi che ricadono sui cittadini.

Per la differenziata? Il problema maggiore è lo smaltimento dell’umido. Nel frattempo la gestione degli impianti di raccolta e smaltimento senza “concorrenza” del pubblico permette ai privati di applicare prezzi esorbitanti.

Il dissesto, spiegano da mesi, ha congelato i conti. La precedente amministrazione non ha lasciato le cose in ordine tra conti in rosso e un sistema di gestione poco trasparente. Ma ora? Ci sono strutture comunali o paracomunali dedicate: si può lavorare almeno sulla sicurezza?

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