3 minuti per la lettura
POTENZA – “Opti pobà era un giocatore africano, che prima mangiava le banane e ora gioca titolare nella Lazio. Oggi invece Opti Pobà è un’associazione di volontariato. E’ un gruppo di persone che hanno a cuore le tematiche di accoglienza e di integrazione.
E’ il modo più semplice per capirsi con chi proviene da un altro emisfero. E’ un modo per superare migliaia di chilometri di deserto e lacrime. E’ un albero silenzioso che cresce. Optì Pobà sei tu!”.
Ed è per questo che arriva su Eppela per l’avvio del crowdfunding (raccolta fondi) necessario a far iscrivere la squadra di calcio, l’Optì Pobà appunto, ad un campionato amatoriale per il secondo anno di seguito. I giocatori sono i richiedenti asilo e i rifugiati ospiti del centro di accoglienza a Rifreddo. L’idea è di un giovane, Francesco Giuzio, che lo scorso anno prendendo spunto dalla battutaccia del presidente della Figc Carlo Tavecchio sul
calciatore immaginario “che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così” decide di lanciare un pallone nel campo di calcio nei pressi del Tourist Hotel, dove i rfiugiati sono ospitati, in montagna e abbastanza isolati dalla città, e vedere cosa succede. Succede che nasce una vera e propria squadra che si iscrive ad un torneo. Francesco è il coach e gli allenamenti si tengono stesso a Rifreddo.
Quest’anno l’idea non solo è di replicare ma di allargare la squadra. Da qui la necessità di approdare in rete e fare perno sulla sensibilità reale di chi ha sempre mostrato simpatia per l’iniziativa.
L’obiettivo è raccogliere 2.000 euro. Nel momento in cui scriviamo ne son
o stati raccolti appena 35. E’ quanto serve per il trasporto della squadra in trasferta – «lo scorso anno fino ad un certo punto abbiamo usato il pullman messo a disposizione dalla croce rossa che gestiva il campo. Poi con il cambio di gestione non abbiamo più avuto al stessa possibilità – spiega Egidio, altro giovane potentino impegnato nell’associazione – quando non potevamo chiedevamo alle squadre avversarie di venire a giocare a Rifreddo» – e per il tesseramento di ogni giocatore.
«L’iscrizione si aggira intorno agli 800, 900 euro. Ogni tesseramento poi – dice Egidio – prevede l’assicurazione. Noi prevediamo il tesseramento di una cinquantina di giocatori, dal momento che si tratta di persone spesso di passaggio, che vengono trasferite, se ne vanno o tornano a casa».
Con i fondi raccolti, inoltre, si vuole cercare di andare oltre lo sport, sebbene rappresenti il maggior mezzo di integrazione. L’intento è quello di organizzare laboratori creativi, corsi di perfezionamento linguistico, tirocini lavorativi ed esperienze di volontariato.
Tutte attività che hanno dei costi, dal trasporto al fitto delle strutture, all’acquisto del materiale (sportivo e scolastico).
Ci sono ancora 38 giorni di tempo per dare il proprio contributo a Optì Pobà. Basta andare su www.eppela.com (Optì pobà è in home page) e versare con carta di credito o prepagata la propria somma: va da un minimo di 2 euro a un massimo di 1000, passando per 5 euro, e poi 15, 25 e 50.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA