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POTENZA – Riunioni fino a tardi negli uffici amministrativi, e laboratori vuoti, o quasi. Sembra essere questo il quadretto di ferragosto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Tra chi va in ferie e chi rimane, per capire fino a che punto è possibile tirare ancora la corda, se in Consiglio regionale ogni volta che arrivano in discussione i conti si scatena il fuggi fuggi. Nonostante il rischio che si fermino i controlli più elementari, come quello sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano.
A riportare le ultime fibrillazioni dalla sede di via della Fisica è stato un servizio andato in onda ieri nell’edizione delle 14 del Tgr Basilicata. Con tanto di citazione di una lettera spedita nei giorni scorsi dal direttore generale dell’Agenzia, Aldo Schiassi, ai membri del parlamentino lucano in cui si paventa la paralisi anche dell’attività ordinaria dell’ente, col blocco degli acquisti di quanto necessario al funzionamento dei laboratori, oltre alla manutenzione della strumentazione necessaria per l’analisi delle matrici ambientali.
Se si considera la rilevanza delle questioni sottese e l’attualità delle stesse, tra monitoraggi nell’area delle estrazioni di petrolio, le solite morie di pesci, i siti sotto controllo continuo come la falda sotto il termovalorizzatore Fenice, e gli altri in costante attesa di bonifica, l’allarme è di quelli da far venire i brividi. Di paura, o di eccitazione per gli eventuali eco-pirati in ascolto. Ma un fermo forzato del primo controllore pubblico dello stato dell’ambiente in regione rappresenterebbe anche una “debacle” politica clamorosa. Di qui le riunioni notturne e il «no comment» dai vertici dell’Agenzia, che dall’ultimo rinnovo sono stati costantemente oggetto di contestazioni e polemiche.
«Non so chi abbia dichiarato guerra all’Arpab (…) ma nonostante il periodo ferragostano il presidente Pittella dovrebbe chiarire». Ha commentato a caldo il coordinatore di Italia Unica Basilicata, Pietro Sanchirico. «Da parte del responsabile Arpab – prosegue – è stato detto (…) che l’Agenzia senza bilanci non può lavorare. Questo significa che se si dovesse profilare una situazione di emergenza non sarebbe possibile attivare nessun intervento. Non so a chi possa giovare questa situazione. Certamente giochi politici, in primo luogo interni al Pd, non possono arrivare a tanto, vale a dire ad abbassare la guardia sulle continue aggressioni al nostro territorio».
Sullo sfondo c’è sempre la questione del bilancio previsionale “fantasma” del 2014, su cui si agita lo spettro della Corte dei conti, e che nel parlamentino lucano sembra spaventare più di qualcuno. Nemmeno le rassicurazioni di Pittella sul punto di fronte ai magistrati contabili sembrano aver avuto effetto. E chissà che con le ferie di mezzo non faccia ancora più paura.
l.amato@luedi.it
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