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VIGGIANO – Da alcuni giorni è “scoppiata” nel comune, capitale del petrolio, una vera e propria polemica sull’utilizzo bene o male delle royalties derivanti dall’estrazione petrolifera.

Non è la prima e ne l’ultima che il paese più invidiato della Regione Basilicata, è “sotto accusa” sull’ impiego delle risorse del petrolio. Questa volta la critica è anche nell’utilizzo dei fondi in modo eccessivo per manifestazioni culturali come il Palio del Drago (50 mila euro) o la richiesta all’Eni di una tensostruttura di oltre 1 milione di euro, per iniziative culturali, collegate ad una ipotesi di programmazione di sviluppo. E a chiarire sulla vicenda e a scendere in campo, in prima persona,è il sindaco del paese, Amedeo Cicala che in una nota lanciata ai media, afferma che «non concordo quando si afferma che non vi é una programmazione di sviluppo a Viggiano e penso che vi sia poco approfondimento su quello che si sta facendo».

Per l’amministratore «in questo anno si è fatta molta comunicazione».

Tanto per dire, illustra le cose più importanti: dal Bando occupazione tre esteso anche ai paesi del programma operativo Val d’Agri che sta dando i primi risultati, alla creazione della “Bacheca lavoro” per aiutare chi cerca lavoro e avere numeri più certi sulla disoccupazione. E ancora il «tavolo permanente sul lavoro che ha visto riuniti per quasi un anno e a cadenza settimanale i sindaci della valle, Eni e indotto con discreti risultati sul piano occupazionale; la forte accelerazione sui bandi “Pic casa sicura e cappotto e copertura” che hanno assicurato molta occupazione anche ad imprese della valle». Per non parlare del «potenziamento della macchina amministrativa per stare al passo con i tempi delle imprese e le richieste dei cittadini».

Secondo il sindaco: «Viggiano sotto un profilo occupazionale ed economico in un anno ha cambiato volto».

Il focus è poi sui conti: «l’anno scorso – evidenzia – il Comune di Viggiano ha avuto una capacità di spesa pari alle royalties incassate. Altresí dai calcoli delle royalties incassate che leggo sopra e dalla spesa preventivata per eventi si evince che viene speso solo un piccolissimo importo in percentuale (che ribadisco servono a portare sviluppo, ma sono solo un segmento di un progetto più ampio e alternativo al mondo del petrolio). Pertanto, il 95% viene speso per sviluppo e occupazione. Con il teatro tenda –specifica – vogliamo dare possibilità diverse ai nostri giovani. Tra l’altro grazie alla nostra perseveranza l’ Eni si è accollata quasi l’intera cifra».

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