2 minuti per la lettura
E’ STATA approvata in Commissione Sanità del Senato, la prima legge nazionale sull’autismo e a dare notizia su facebook «un provvedimento di cui essere pienamente orgogliosi» è il sottosegretario lucano, Vito De Filippo, intervistato ieri anche dall’Unità.
«Si tratta – ha spiegato di un importante passo a sostegno concreto a migliaia di cittadini e alle loro famiglie».
Il testo prevede diagnosi e trattamenti a carico del Servizio sanitario nazionale e più ricerca, anche se non prevede fondi aggiuntivi.
Tra le novità, l’aggiornamento triennale delle linee di indirizzo per il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza dell’assistenza, estendendole non solo alla vita del bambino e ragazzo autistico ma anche all’adulto.
Il provvedimento mira, in questo senso, a un miglioramento delle condizioni di vita attraverso un maggior inserimento nella vita sociale e lavorativa delle persone con disturbi dello spettro autistico.
Inoltre, si prevede che l’autismo sia inserito nei livelli essenziali di assistenza Lea (ovvero le prestazioni sanitarie garantite ai cittadini gratuitamente o con il pagamento di una quota di compartecipazione-ticket) per garantire diagnosi precoce e cure individualizzate in modo omogeneo in tutte le Regioni, senza più le difformità che caratterizzano, oggi, il trattamento di questi pazienti.
Le Regioni che non garantiranno gli interventi adeguati non accederanno ai finanziamenti integrativi nell’ambito del riparto del Fondo sanitario. Infine, il testo impegna il ministero della Salute a promuovere ricerca di tipo biologico e genetico, ovvero sulle cause dell’autismo, ma anche di tipo riabilitativo e sociale, ad esempio sui risultati di terapie basate su approcci cognitivo-comportamentali, ad oggi in genere a carico delle famiglie.
Patologia ignota ma diffusa, anche se con diversi livelli di gravità.
L’autismo in Italia colpisce circa 100.000 bambini e adolescenti secondo la società Italiana di neuropsichiatria per l’infanzia e l’Adolescenza (Sinpia).
«Si tratta di un provvedimento che cambia le cose – ha commentato il sottosegretario De Filippo – frutto di un lavoro lungo e faticoso, costruito insieme a medici, ricercatori, responsabili delle associazioni che rappresentano le migliaia di persone colpite da questa sindrome.
Attraverso questa norma lo Stato potrà fornire le prime risposte grazie all’inserimento nei livelli essenziali di assistenza dei trattamenti per l’ autismo. E’ un provvedimento moderno perché oltre al miglioramento delle condizioni di vita, guarda all’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico.
Grazie a questa norma arriva l’aggiornamento delle linee guida per prevenzione, diagnosi e cura, l’incentivazione alla ricerca.
Oggi – conclude il sottosegretario De Filippo nel suo commento – il Servizio Sanitario Nazionale compie decisamente un passo avanti di cui siamo molto orgogliosi».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA