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POTENZA – Il capoluogo lucano non è ancora stato salvato. Certo ci sono tutte le condizioni per farlo dopo il passaggio di legge al Senato e la volontà già espressa della Regione di farsi carico di un esborso multimilionario (in 4 anni). Ma serve il passaggio in Consiglio regionale. Serve in buona sostanza l’approvazione con un voto in più da parte della maggioranza rispetto ai possibili no che come è già parso evidente dalla prime “baruffe” nelle Commissioni ci saranno.

E la polemica monta. Sia perchè già in Commissione venerdì ci sono stati i distinguo e le critiche al “Salvapotenza” da Gianni Rosa (FdI), Michele Napoli (FI), Giannino Romaniello (ex Sel) e soprattuto da Gianni Perrino che ha anticipato la presentazione di una mozione in Consiglio regionale “blocca – SalvaPotenza” e sia perchè ieri la questione si è arricchita de passaggio sulla “necessità di fare la nuova Giunta comunale”. Un tema già di perso caldo che a pochi giorni dal passaggio in Consiglio regionale diventa incandescente.

Un passo alla volta. La mozione grillina prevede la soppressione dell’articolo 15 del disegno di legge dell’Assestamento di bilancio (“Contributo straordinario al Comune di Potenza”) per una questione, come spiegato da Perrino più morale che politica e giuridica. Perrino ha quindi anticipato modificandoin maniera polemica “SalvaPotenza” in “Salva – potenti” e poi spiegando: «Sono completamente sbagliate sia le modalità, che la tempistica, che le motivazioni del finanziamento regionale (il contributo straordinario “a fondo perduto” di 32 milioni di euro in 3 anni) ad un comune dissestato a causa della negligenza, imperizia e inerzia della classe politica. Un comune per giunta fortemente attenzionato dalla Procura della Repubblica e dalla magistratura contabile».

Perrino però apre un varco: «Certo, la Città di Potenza deve salvarsi: ma a patto che con essa si mettano in salvo i cittadini, soprattutto quelli più in difficoltà. Le soluzioni e i rimedi ci sono. Eccome: basta fare l’interesse dei potentini e dei lucani, non della classe politica che mira solo ad autoassolversi e perpetuarsi, unitamente ai propri privilegi. Grazie alla norma nazionale e, soprattutto, a quella regionale voluta da Pittella a garantirsi un posto nella scialuppa di salvataggio saranno solo i responsabili del dissesto, i tanti “Schettino” della politica lucana: mentre i “sommersi” sono e saranno i cittadini potentini e lucani».

Ma se non bastasse la questione dell’opportunità o meno di consegnare i fondi al Comune di Potenza c’è anche l’attacco “furibondo” di Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia che attacca il Pd, Salvatore Margiotta e Marcello Pittella di voler mettere le mani sull’amministrazione comunale di Potenza.

Rosa non va tanto per il sottile: «Dopo l’obolo di 32 milioni di euro di “bancopittella”, nuova Giunta comunale». L’esponente politico delle destra lucana fa riferimento ad alcune dichiarazioni di Salvatore Margiotta secondo cui dopo il salvataggio economico del capoluogo e quindi dell’automatico proseguimento della amministrazione di Dario De Luca servirà subito una nuova giunta comunale. Ipotesi che fa dire a Gianni Rosa: «Noi, l’abbiamo detto tante volte, non ci stiamo. Ci prendiamo ben volentieri i rimproveri di De Luca che ci accusa di portare avanti solo interessi partitici. Invece, per il sindaco, la nuova Giunta con il Pd è per il bene della città».

Insomma in Consiglio regionale si annuncia l’ennesima battaglia.
s.santoro@luedi.it

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