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Il governo battuto al Senato sul canone Rai (il lucano Filippo Bubbico è tra gli 11 senatori Pd che, oltre al presidente del Senato Piero Grasso per prassi escluso dalle votazioni, non hanno votato l’articolo 4 che dava all’esecutivo la delega sul canone) e il caos Fiumicino (black-out dopo il rogo, il 53esimo in due anni): le prime pagine di oggi dei quotidiani più diffusi si dividono tra questi due macro-argomenti. Ma sia sulla Stampa che su Repubblica ha anche molta evidenza l’allarme lanciato dal Rapporto Svimez 2015 sul Mezzogiorno: a rischio povertà 1 su 3 nell’area che cresce meno della Grecia e scivola sempre più nel baratro con le nascite al minimo da 150 anni (anche il Quotidiano della Basilicata in edicola oggi ne parla). I due quotidiani affidano alla notizia anche due interessanti editoriali: “Ma il Nord da solo non vince” di Emanuele Filice sulla testata torinese e “Chi salverà il Meridione” di Giovanni Valentini su quella romana.
Il Corriere della Sera non riporta il Rapporto Svimez in prima pagina scegliendo invece di affrontare la questione meridionale con un particolare punto di vista: analizzando i voti della maturità suddivisi per territorio, si chiede sarcasticamente se «al Nord i professori sono più severi». Ai pugliesi va infatti il record nazionale di 100 e lode (4 volte quello di Piemonte e Veneto) con un +12% rispetto all’anno scorso: il 2,3% di diplomati con lode in Puglia è seguito da Campania e Sicilia. Il “paradosso” segnalato dal Corriere è che nei test Invalsi di matematica i pugliesi erano sotto la media.
Stampa e Corsera danno molta visibilità in prima pagina anche al titolo Fca, che vola in Borsa (+5,7%) dopo i risultati: l’utile sale del 69% nel secondo trimestre (333 milioni di euro), mentre i ricavi del Gruppo sono saliti del 25% a 29,2 miliardi. Bianca Carretto, nella sua analisi sul giornale di via Solferino, cita il boom di Jeep Renegade, prodotte come noto a Melfi, che traina il mercato. Su Repubblica la notizia apre la sezione Economia.
Un’altra notizia che interessa in un certo senso a distanza la Basilicata, in cui da giorni impazza il dibattito sul gender, è la notizia (messa in prima pagina solo da Repubblica) dell’ortodosso fermato al Gay Pride di Gerusalemme per aver accoltellato sei manifestanti, due dei quali si trovano in condizioni gravissime: l’estremista agì anche nel 2005. Condanna netta del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: «Le libere scelte di ciascun individuo sono uno dei valori base in Israele». Una frase da condividere al di là delle collocazioni geografiche e politiche.
e.furia@luedi.it
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