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ROMA – Lo Ionio non si tocca. Pittella è irremovibile anche davanti al ministro Guidi, ribadendo il suo fermo no a difendere il mare lucano dalle trivelle. Non solo.

La Conferenza Stato Regioni e il confronto con il sottosegretario Vicari, sono l’occasione per caldeggiare la proposta avanzata anche da altre Regioni del Mezzogiorno di modificare la legge 9/1991 che all’articolo 4 “Divieto di prospezione, ricerca e coltivazione” vieta «la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi nelle acque del Golfo di Napoli, del Golfo di Salerno e delle Isole Egadi, fatti salvi i permessi, le autorizzazioni e le concessioni in atto».

La richiesta è quella di estendere il divieto anche al Golfo di Taranto e ad altre arre sensibili, come il Golfo di Policastro, in modo da tutelare con lo Ionio anche il Tirreno, sebbene in questo momento non sia nell’occhio del ciclone, almeno per quanto riguarda la costa lucana e dove, in realtà, ci sarebbe un dialogo con il Comune di Maratea per istituire l’Area marina protetta. Il tutto però mentre la commissione Industria del Senato dà parere favorevole allo schema di decreto legislativo per le attività estrattive di idrocarburi in mare. E’ quanto riferisce l’Ansa, confermando la notizia riportando la nota del senatore del M5S Gianni Girotto che attacca il governo e Renzi perché su questo fronte vanno «avanti spediti» nonostante le regioni «abbiano chiesto di fermare le trivelle».

Pittella, tuttavia, porterebbe comunque a casa un risultato dalla Conferenza Stato Regioni secondo quanto riferito dal suo portavoce.

L’incontro con Guidi, infatti, sarebbe servito anche a sollecitare il governo nazionale rispetto all’emanazione del decreto interministeriale attuativo Mise e Mife frutto del protocollo d’intesa siglato tra il governatore lucano e il ministro dello Sviluppo economico mesi fa.

Un decreto che doveva essere emanato a fine luglio secondo gli impegni presi allora. A bloccare l’iter non sarebbe stato il Mise, con cui si sarebbe giunti alla bozza del decreto, ma il ministero delle Finanze, che starebbe temporeggiando per meglio entrare nel merito degli interventi previsti dal decreto.

Si tratta del passaggio dalla card benzina alla social card e dell’utilizzo dei fondi precedentemente destinati alla card benzina per il reddito minimo d’inserimento e altri interventi di sviluppo. Da qui l’impegno di Vicari a risolvere la questione nelle prossime settimane.

Ultima soddisfazione delle “fatiche” pittelliane, l’entrata della Basilicata con il governatore regionale nell’esecutivo della Conferenza Stato Regioni, insieme a Campania e Toscana: «Un importante riconoscimento -dice il portavoce – per una piccola regione».

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