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DA qualche settimana è tornato in edicola e l’obiettivo è di quelli ambiziosi: “recuperare l’originaria vocazione”. Ma la novità più sostanziale per il magazine “Playboy” è che parla decisamente lucano.

Alla guida del prestigioso periodico, infatti, è stato chiamato Vincenzo Petraglia, pignolese doc, da anni trapiantato a Milano.
Il nuovo direttore ha le idee chiare sul presente e futuro del giornale: «daremo ampio spazio, fra le altre cose, a interviste di grande spessore, a svariati servizi di approfondimento, alla cultura, alla musica, al cinema, allo sport, all’attualità, alla letteratura offrendo anche la possibilità ai nostri talenti letterari emergenti di farsi notare: ogni mese pubblicheremo infatti un racconto inedito di giovani scrittori, ospitando anche i contributi di grandi firme del giornalismo e del panorama culturale italiano e straniero. Da Norman Mailer a Gabriel Garcia Marquez,  da Jack Kerouac a Chuck Palahniuk o, in Italia, Italo Calvino, solo per citarne alcuni in ambito letterario. Facce di questo brand globale che si affiancano ai grandi servizi fotografici che hanno immortalato e continuano a celebrare la bellezza femminile e hanno reso Playboy celebre nel mondo».

Petraglia nonostante la giovane età – ha 40 anni – ha già un curriculum di tutto rispetto.

Prima di approdare alla direzione di Playboy Italia, si è occupato per anni di viaggi, spettacolo e attualità per testate molto note.
Fra le sue collaborazioni più importanti quelle con “Bell’Italia”, “Touring”, “Capital”, “Ulisse”, “Specchio”, “l’Espresso”, “Grazia”, “Traveller”, “Maxim”, “Fox Uomo” e svariati settimanali dedicati al mondo dello spettacolo.

Nel 2014 è stato anche direttore responsabile del settimanale “Adesso” e attualmente dirige, contestualmente a “Playboy”, anche i mensili, da poco nati, Globo (viaggi), “Insieme Salute & Natura” (femminile con taglio benessere ad ampio raggio), “Insieme In Cucina” (magazine di ricette e stili di vita a tavola), “Time is Now” (tecnologia), “Men’s Wall” (moda, arte, design).
Scrive guide, fra cui le Verdi del Touring, e si è occupato anche di sport per diversi quotidiani.
Appassionato di natura, avventura e nuove culture, è – dice – «alla costante ricerca di luoghi, storie e persone interessanti, sia note che sconosciute, da incontrare e narrare».

Ma la vera passione di Petraglia è la sua regione di origine.

Quando può, infatti, torna nella sua Pignola per riposarsi dalle fatiche milanesi, ma soprattutto per stare un po’ con la sua famiglia.

«Con la Basilicata – ci dice – Beh, è un rapporto indissolubile, il mio “rifugio” sicuro, fra gli affetti familiari, quelli su cui sai di poter fare affidamento, sempre e comunque, le amate montagne, i boschi, i paesaggi schietti che invitato a fermarsi e a riflettere. Vivo da quasi quattordici anni a Milano, città che amo per il suo essere molto accogliente e per la sua bellezza, oggettiva e mai sfrontata, discreta, da scoprire dunque nelle sue pieghe più nascoste. Pertanto preziosa, come tutte le cose che costano un po’ fatica guadagnarsi. Eppure ogni volta che torno in Basilicata sento di tornare a casa, alle mie radici, vere, profonde».

«Una terra, la nostra, – continua – che a mio avviso educa come poche alla bellezza, al suo linguaggio universale. Con i suoi cieli limpidi, i suoi panorami così mutevoli e veri, intatti in molte parti della regione, non può certo lasciare indifferenti. Nè lo sguardo né l’animo».

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