«Atene vota, Syriza si spacca»: il titolo di apertura di Repubblica sintetizza al meglio la situazione venutasi a creare in Grecia dopo la drammatica riunione in cui il premier Tsipras ha detto agli esponenti del suo partito «se non approvate il piano io mi dimetto». Ieri è stata anche una giornata di scontri con lancio di molotov davanti al Parlamento riunito per varare il pacchetto di riforme da 3,1 miliardi necessario a sbloccare gli 83 miliardi di aiuti di Ue, Bce e Fmi e a salvare il Paese dal default. Sul giornale diretto da Ezio Mauro segnaliamo anche un articolo di scenario di Federico Rampini sul ruolo del Fondo monetario internazionale («L’ultimatum della Lagarde») e l’analisi di Stefano Rodotà («Il filo spezzato dell’Europa»), mentre il saggista Maurizio Bettini ricorda il tempo in cui «la Germania era innamorata dell’Ellade».
Sulle prime pagine dei giornali anche le polemiche sulla legge voluta da 218 parlamentari sulla marijuana libera (tra i promotori l’ex radicale Benedetto della Vedova, sottosegretario agli Esteri) e la cronaca, con la rapina finita in tragedia nel quartiere Prati a Roma: un gioielliere è stato ucciso.
Sulla Stampa una notizia che interessa indirettamente anche la Basilicata, e anzi fa da seguito a quanto affermato durante la visita di fine maggio del premier Renzi agli stabilimenti Fca di Melfi: «Non faremo una nova offerta a Gm, sono stato rifiutato una volta e non tornerà a farmi rompere il naso una seconda», ha affermato l’ad Sergio Marchionne, aggiungendo che non ha fretta di trovare un partner.
Rimanendo ai temi dell’economia con le ricadute sulla società, molti giornali riportano i dati Istat su famiglie e povertà: dopo 2 anni il numero di indigenti ha smesso di crescere, ma si acuisce la forbice tra le cosiddetta “due Italie” con un Mezzogiorno sempre più povero rispetto alla ripresa del Centro-Nord. «Povertà ferma, ma al Sud è doppia» nota amaramente Gianfranco Viesti nel suo editoriale sul Mattino.
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