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Faceva molto caldo ieri a Matera ma non ha impedito a quasi un centinaio di donne lucane di ritrovarsi nella Sala degli Artisti dell’ex ospedale di San Rocco, per partecipare agli “Stati Generali delle donne della Basilicata”, iniziativa organizzata dalla Consigliera di Parità regionale Maria Anna Fanelli che segue quella svoltasi a Roma nel dicembre 2014 e che sta attraversando il territorio nazionale. Donne del mondo delle istituzioni, donne imprenditrici, ricercatrici e operative nel settore della formazione, partendo dalla propria esperienza, hanno dato il loro contributo per delineare le possibili politiche regionali volte a tutelare il lavoro al femminile, creando strumenti, sul piano normativo ma anche tecnologico, in grado di valorizzare le competenze, i saperi e la sensibilità delle donne.
Il primo traguardo ufficiale e formale raggiunto in tema di “pari opportunità” è stato segnato dalla Conferenza di Pechino nel 1995: era la quarta di una serie di conferenze mondiali sulle donne organizzata dall’ONU ma l’unica ad aver rappresentato la conclusione di un processo internazionale e regionale, che ha permesso di adottare la Piattaforma d’Azione di Pechino. Si tratta del documento politico più rilevante in cui, sottolineando l’empowerment (potere e responsabilità) del genere femminile, viene ribadito il principio fondamentale dell’inalienabilità e indivisibilità dei diritti umani e della libertà delle donne e delle bambine rispetto a quelli universali. La piattaforma definisce dodici aree di intervento – donne e povertà, istruzione e formazione, donne e salute, violenza contro le donne, donne e conflitti armati, donne ed economia, donne e processi decisionali, meccanismi istituzionali per il progresso delle donne, diritti umani delle donne, donne e media, donne e ambiente, le bambine – in cui istituzioni, organizzazioni e società devono agire seguendo degli obiettivi strategici. E nella Sala degli Artisti, a Matera, tutte le donne presenti erano parte, per professione o per propensione, di ognuna di queste aree e pronte a parlare di iniziative realizzate o da mettere in campo per trovare soluzioni che rendano la componente femminile e la parità di genere parte integrante e qualificante di una pianificazione strategica delle politiche regionali e dei processi decisionali. Sono donne creative, aperte al cambiamento, che lavorano con le nuove tecnologie per realizzare progetti imprenditoriali, che attivano percorsi di innovazione per portare beneficio alla società, alle famiglie, all’ambiente, alla salute; che si impegnano nella diffusione delle informazioni e che rendono possibile l’integrazione e la tutela dei migranti, dei diversamente abili e delle fasce più deboli, perché anche loro beneficino delle “pari opportunità” .
È stata una lunga giornata per le donne della Basilicata, terminata con la consapevolezza di aver creato un dibattito e lo scambio di buone pratiche che avranno il loro seguito durante la conferenza mondiale “Pechino vent’anni dopo”, in programma a settembre all’interno di Expo, location non casuale: il tema dell’esposizione universale è il cibo che, come ha affermato la Consigliera di Parità Fanelli, è anche lavoro, identità territoriale, amore, cultura e salvaguardia dell’ambiente, ambiti in cui la presenza e l’autodeterminazione delle donne hanno un ruolo fondamentale.
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