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MATERA – Il primo atto della 626 edizione del giorno più lungo dei materani inizia alle prime luci dell’alba con la gente che arriva sul sagrato della chiesa di San Francesco d’Assisi per assistere alla santa messa.
E’ la prima volta di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, il sole è ancora basso all’orizzonte e un venticello spazza il sagrato e rende piacevole l’attesa di quanti hanno sfidato il sonno e la notte. Per il popolo della notte la festa dei fuochi pirotecnici è iniziata alle 3.35 con lo scoppio di una batteria di fuochi.
Poi alle sei termina la cerimonia religiosa il sacerdote don Vincenzo Di Lecce invita i giovani a “gioire alla vita….evviva Maria” e la flotta di persone stimata in circa 15mila presenze prende corpo e si snoda verso via Ridola preparandosi dopo 22 anni a fare ingresso negli antichi rioni in tufo.
Un gruppo di pastori con un asino, una capra e pecore al seguito sono la gioia dei più piccoli. Diciotto ore di festa che termineranno con i fuochi pirotecnici su Murgia Timone.
La processione sfila dietro al quadro, un vecchio dipinto seicentesco su lamiera, infiocchettato di nastri, con l’immagine della Bruna e del Bambinello mentre si levano canti di preghiera. Davanti la bassa musica città di Molfetta, il concerto bandistico Città di Matera e inizia la prima sosta di preghiera in Vico Case Nuove.
Poi in via Ridola con la prima delle otto batterie di fuochi.
Non mancano i cori da stadio e lo sfottò è per i cugini che non possono godersi la festa. Il corteo si snoda nei Sassi tra i ricordi dei materani, da via Bruno Buozzi per giungere in piazza san Pietro Caveoso dove Mimi Andrisani presidente del comitato “accende” il quadro di Maria Santissima della Bruna e a seguire, è il giovane materano Tommaso Vivilecchia con la maglia “ Devozione, passione, tradizione e pazzia” a dar fuoco ad una forte batteria di fuochi.
Un breve tratto e si arriva in via Madonna delle Virtù (Porta Postergola) altri fuochi, urli e schiamazzi della gente eccitata dalle incalzanti esplosioni.
Un fiume di persone giunge in via Sant’Antonio Abate ancora fuochi e poi in via d’Addozio e la sosta di preghiera dinnanzi la chiesa di Sant’Agostino. Il corteo riprende la sua omogeneità tra via Pentasuglia e via Tasso.
In via Gattini una sosta fuori programma accompagnata da un applauso del quadro raffigurante la Madonna della Bruna con il pastorello e il bastone dinnanzi l’abitazione di Francesco Paolo Sacco componente della confraternita dei pastori deceduto tre anni fa. In via Cererie altra sosta di preghiera prima di arrivare in piazza Marconi con altra batteria di fuochi e a seguire nella villetta di via Marconi ancora batterie di fuochi.
Tanti i ragazzi che indossano T-shirt con frasi nuove come “ Keep Calm and strazz u’ Quarr e ancora Potrai togliere un Materano dalla festa della Bruna ma non potrai mai togliere la Bruna dal cuore di un Materano e Ringrazio Dio ogni matino per non essere nato potentino” e poi le classiche “Onore, passione e tradizione 2 luglio,
I love 2 Luglio, Matera due luglio la festa addosso”.
Sono le otto e trenta si arriva in Via Annunziatella con sosta di preghiera alla Madonnina e di corsa in via XX Settembre dove alle 9 in punto il quadro della processione dei pastori accompagnato da due forti applausi fa il suo ingresso nella chiesa di San Francesco da Paola per la celebrazione della santa messa. La prima parte della festa è andata.
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