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MATERA – «La mia devozione alla Madonna della Bruna mi fa sentire un cavaliere al suo servizio, prima ancora che Generale».
Con queste parole e la voce colma di emozione, Angelo Raffaele Tataranni ha descritto, al termine della vestizione, il suo ruolo e la sua responsabilità nel “comando”, da 18 anni, dei cavalieri che proteggono la Madonna della Bruna durante la festa del 2 luglio.
Una vestizione che è cominciata poco dopo le 9 e avvenuta, anche quest’anno, nella sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi, di fronte ai giornalisti e a tutti coloro che hanno voluto assistere a questo momento.
Dominano i colori verde scuro, nella divisa e nel mantello, e dorato nell’armatura, l’elmo e i ricami dei decori. Attorno al generale, come sempre, la sua famiglia: la moglie, che con minuzia lo aiuta a vestirsi, e i due figli che lo guardano pieni di orgoglio.
Angelo Tataranni ha concluso la sua vestizione mettendo la spada nel fodero e l’elmetto in testa e poco dopo sono arrivati i cavalieri che si sono stretti attorno al Generale, quasi a sottolineare la loro unione.
Tutti i protagonisti della cavalcata erano pronti e si sono recati verso l’uscita di Palazzo Lanfranchi dove sono stati accolti dall’inno nazionale di Mameli, nell’entusiasmo della folla presente.
Ma prima di mettersi in sella e dare inizio alla loro missione, che li vede scortare la statua della Madonna e il carro trionfale, il trombettiere ha suonato la tanto amata sinfonia che accompagna ogni festa della Bruna e che rimane nella mente di tutti i materani.
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