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MATERA – Matera Capitale di questo e quest’altro. E perciò Matera Capitale dell’ambiente. Sarebbe un gioco facile e piuttosto stucchevole, se non fosse, in un certo senso, anche vero. Se cioè a Matera non ci fosse, di fatto, una reale unicità di patrimonio ambientale.

Parola di Beppe Rovera, volto noto televisivo di Ambiente Italia, uno che il Paese l’ha girato.
È vincente l’iniziativa che Fausto Taverniti, direttore della sede Rai di Basilicata, porta avanti da qualche anno. Il format è ormai rodato. L’impostazione è quella di un Corso di Formazione Ambientale dal titolo: “Comunicare e divulgare l’ambiente”.

L’esperienza, in quanto tale, è molto molto di più. Un’unicità anche questa, per più di un aspetto.

Uno di questi, da tutti definito raro nell’ambito della formazione per giornalisti, è la contiguità, se non addirittura “l’impasto”, con il mondo accademico della Basilicata.
Un soggetto centrale, in questo senso, è il professor Francesco Sdao, Prorettore dell’Università lucana.

E’ il coordinatore organizzativo degli interventi accademici, ma anche presenza costante accanto ai corsisti e loro autorevole cicerone tra i Sassi, dove ha spiegato (chi meglio di lui?) le implicazioni geologiche che li hanno portati a essere, nei millenni, ciò che sono.

Con l’iniziativa la Basilicata (e non solo Matera) si mette in vetrina nel senso pieno della parola. Il momento, teoricamente solo formativo, viene a essere una vera e propria immersione per giornalisti che arrivano da tutta Italia. Ce ne sono del Corriere della Sera, Avvenire, Rai 2 e Rai 3, ospitati nella magnifica location dell’Hotel Sassi di Matera. Tutto è curato nel minimo dettaglio. Non manca l’occasione per mostrare opere d’arte locali, offrire i prodotti tipici, la visita guidata a un’azienda viticola in agro di Montescaglioso, il tour a TeleSpazio e molto altro. Hanno occasione di mostrarsi anche Coldiretti e Apt Basilicata.

Poi ci sono le visite speciali. Come quella, breve ma incisiva, di Paolo Verri, Direttore di Matera 2019. O l’incontro, anche piuttosto animato, con Michele Somma, Presidente lucano di Confindustria. Presenza costante e attenta è poi quella di Aurelia Sole, Rettrice dell’Università di Basilicata.

Una vetrina ampia e variegata per chi questo territorio è chiamato a narrarlo. Nessun impatto comunicativo, però, è forte come quello che deriva dall’esperienza vissuta. Non estemporanea, perciò. Il Corso è pensato così: una vera e propria immersione in ciò di cui si parla. Vi è poi un’altra dimensione decisiva, la convivenza: i giornalisti dialogano, si confrontano, spesso polemizzano tra loro e con i docenti dei Corsi. E’ proprio questo uno dei tratti che rendono il tutto particolarmente interessante.

I momenti didattici, infatti, sono intervallati da momenti di discussione che diventano, molto spesso, luoghi di confronti schietto e animato. “Provocazioni”: il direttore Taverniti ama definire così gli spunti di riflessione lanciati dai giornalisti agli accademici. Il ruolo principe, in tal senso, è giocato da Franca Porciani, storica giornalista del Corriere della Sera. Ci sono poi i momenti escursionistici. Sarebbe roba da turisti, se non ci fosse una cura particolare nell’illustrazione di ciò che viene osservato, sempre affidata a figure competenti.

Il tutto è, potremmo dire, “dolce vita”. Come lo sono le ottime cene degustate in compagnia di alcuni sponsor dell’iniziativa, Coca Cola e Bawer. Il resto, poi, lo fa Matera con la sua bellezza. Chiediamo ai colleghi una descrizione dell’impatto visivo: la parola più bella la tira fuori Claudia Apostolo di Rai 3, “commozione”.
E’ il contraccolpo di una bellezza che resta negli occhi anche quando si va via.

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