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POLICORO – Una città sommersa. È l’incredibile ritrovamento fatto da due archeologhe, Giusy Crupi e Maria Domenica Pasquino, insieme ad un pool di collaboratori, alle spalle della via privata Francesco D’Amato, parallela di via Puglia ingresso del nuovo centro commerciale Eurospin.
Le archeologhe hanno illustrato i ritrovamenti delle 80 tombe posizionate quasi una a fianco dell’altra: «Si tratta –spiegano- di una necropoli riconducibile alla colonia di Herakleia, in prossimità della cinta muraria che poi termina nel parco adiacente l’ufficio postale di via Giustino Fortunato».
L’area è distante poche centinaia di metri dal museo della Siritide e dalla collina dove sorgevano le colonie di Siris-Herakleia. «Parliamo –continuano le due studiose- di un periodo che va dal IV al II secolo a.C. quando la seconda colonia era, probabilmente, in pieno fermento in tutta l’area della Magna Grecia.
Ottanta sepolture scavate in un perimetro di 15 metrix70 all’interno del quale ci sono seppellite gruppi di famiglie. Negli scavi abbiamo trovato vasi che servivano a contenere liquidi preziosi (oli, profumi) e altri, più semplici coppe verosimilmente contenitori di acqua.
Tra i reperti archeologici anche piccole tombe con scheletri di bambino e relativi giochi.
«Crediamo che tra i corpi ci siamo quelli per ricchi, che deduciamo dalla cassa in pietra, oggetti rituali, di lusso per l’epoca come lo specchio in bronzo o vasi che venivano portati in dote dalle donne, segnale che la sepoltura aveva un valore importante, e oggetti quotidiani, in altre tombe, come il corredo».
Ora i reperti saranno consegnati alla Soprintendenza per i Beni culturali di Basilicata e in particolare al museo con l’area bonificata dai reperti per continuare nel piano casa come previsto da crono programma dei proprietari privati della zona, la cui società, “Le giostre”, si è accollato l’onere economico della stessa bonifica.
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