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ALLA fine del viaggio, la bella sorpresa sarà ritrovarsi in un posto molto diverso da quella terra desolata e di abbandoni come la vorrebbe il paradigma più classico. E’ la scoperta di un’altra Basilicata, quella che una firma come Nevio Casadio, autore televisivo e giornalista, fa conoscere al grande pubblico con il reportage, “Matera prima”, in onda domenica 21 alle 22,50 nella trasmissione di approfondimento più prestigiosa del primo canale Rai,“Speciale Tg1”. In cui a trovare spazio non è solo il riscatto della capitale europea della Cultura per il 2019, un tempo “vergogna nazionale”, ma l’intera area Sud della Regione che si racconta nella sua autenticità. Anche attraverso i visi e i nomi dei più di 50 intervistati che hanno testimoniato una terra di grandi tradizioni, che conosce il dolore, ma anche la speranza.
“Credo davvero che la realtà che ho conosciuto in questa esperienza possa rappresentare il simbolo del riscatto del Mezzogiorno”: parole che fanno un certo effetto se dette da un professionista del mestiere come Casadio. Il suo lavoro lo ha portato un po’ ovunque in tutto il mondo. Allievo di Zavoli, ha collaborato con Biagi e Minoli, realizzando dossier per trasmissioni che sono pietre miliari del servizio pubblico, come La storia siamo noi, Tv7 e C’era una volta (solo per citarne alcune). Il riconoscimento di Matera lo ha portato in Basilicata. Ed è stato amore a prima vista. Da Tursi al Lagonegrese, per arrivare al Pollino (grazie al supporto offerto dal Gal “Cittadella del sapere e’Apt). “L’intenzione è stata quella di portare nella tv generalista questi posti un po’ abbonati. Qualcosa che è sempre stato nelle mie corde. Quando ci spostiamo in giro con gli operatori, ci chiediamo sempre cosa sia a far battere il cuore di quella gente che abita i piccoli centri che si scorgono dalle autostrade”.
Quello che ha trovato in Basilicata lo descrive così: “Un territorio ancora vergine, ricco di tradizioni e di potenzialità. Abitato – e questo mi ha colpito molto – da gente meravigliosa, animata da grande senso di responsabilità”. Un posto – aggiunge – “in cui mi piacerebbe vivere. Anzi, credo che lo farò, al ritorno dal mio prossimo impegno lavorativo in Israele”.
Nelle sue interviste, le voci di artisti, musicisti, intellettuali.
Ma anche imprenditori che hanno deciso di restare nella loro regione, o di farvi ritorno, in controtendenza rispetto a quanto registrano i dati Istat. Se molti decidono di andar via, chi sceglie di tornare lo fa per portare avanti progetti per valorizzare la propria terra e le sue risorse. Una su tutte, il turismo, che Casadio definisce “il vero petrolio della Basilicata”. “Ho incontrato molte persone con ci credono veramente, pronte a mettersi in gioco in tutto e per tutto. Un tipo di turismo che definirei colto. Più lento, non come quelle dei centri già famosi e congestionati. Le risorse ci sono, sia paesaggistiche che umane. Ed è su queste che la Basilicata deve scommettere. Su progetti in grado di valorizzarne la bellezza, rispettandone memoria, identità e vocazione”. Da far viaggiare in parallelo con un nuovo modo di comunicare, divulgare e farsi conoscere. Su cui anche le istituzioni devono investire. “Non più spot fini a se stessi. Ma il racconto autentico nel bene e nel male di questa terra attraverso quello che sono i personaggi che reputo più credibili: la bellissima gente lucana che ho avuto il piacere di conoscere”.
m.labanca@luedi.it
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