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Maggioranza in fibrillazione per la notizia della richiesta di arresto per il senatore pugliese del Nuovo Centrodestra Antonio Azzollini (ex Pdl-FI, presidente della Commissione Bilancio), accusato di concorso in bancarotta nel crac delle case di cura Divina provvidenza (con sedi tra la Puglia e Potenza). «Inchieste, tensione nel governo» titola in apertura il Corriere della Sera, unendo il nuovo scandalo a quello di Mafia Capitale, che tra i vari partiti coinvolge proprio il partito del ministro dell’Interno Alfano, e in particolare il sottosegretario Castiglione nel filone d’indagine sul Cara di Mineo. Stessa scelta per il titolone del Messaggero: «Il caso arresti agita il governo».
Sul Giornale – testata che assieme e Fatto Quotidiano e Libero spinge molto sulle responsabilità del Pd di Renzi e Marino nello scandalo – un velenoso, ma al solito gustosissimo, fondo di Paolo Guzzanti sulla questione morale: «I mariuoli, i nani e le ballerine, gli affaristi, la nuova classe equestre che vive arrampicata germogliando sul carro del vincitore politico («a me, me piace Matteo Renzi», dice con semplicità ideologica Salvatore Buzzi, «che cazzo vuoi?»), gli appalti, le cooperative, i migranti prezzati come pecore col cartellino da un euro a testa al giorno, le cene con l’obolo obbligatorio, le ville che non si possono acquistare ma solo affittare «sennò te le sequestrano subito», sopraffazioni, sfruttamenti di miniere d’oro pubblico, espressioni spicce e violente perché mirano tutte al sodo e al soldo. La mia memoria di cronista mi riporta al lontano 1980 quando il ministro andreottiano della Marina mercantile Franco Evangelisti mi confessò: «Qua avemo rubato tutti, dar primo all’ultimo». Sono passati trentacinque anni, da allora e adesso ve lo dico che cosa è cambiato. Facciamo un altro passo indietro: era il 3 luglio del 1992 quando Bettino Craxi pronunciò alla Camera il famoso discorso in cui sfidò tutti i partiti a negare di essersi serviti di denaro illegale. Tutti tacquero e nessuno smentì. Tuttavia Craxi dovette fuggire in Tunisia. Ciò che è cambiato da allora a oggi è l’atteggiamento arrogante dell’ex Pci, oggi Pd, nella pretesa di essere un’organizzazione geneticamente superiore materia di morale: arianesimo etico». Su Repubblica una pagina firmata Francesco Merlo e dedicata al sindaco capitolino in trincea: non pensa alle dimissioni e crede che solo i “capibastone” del Pd vorrebbero vederlo disarcionato.
Intanto, continua a tenere banco anche il dibattito sui migranti (da leggere la riflessione di Goffredo Buccini sul Corsera), dopo che l’Ue nei giorni scorsi ha di fatto congelato il piano di accoglienza con la ripartizione delle quote rimandandolo a dopo l’estate. Il Viminale impone di ripartirsi i profughi ma i governatori si dividono. Ieri in Calabria 342 arrivi, tra i quali bambini e donne incinte: saranno trasferiti nel Nord Italia. In Veneto – segnala La Stampa nel suo approfondimento di due pagine – i sindaci denunciano scene da Far West ma anche il Pd chiede aiuto al governatore Zaia. Nella Milano che dice “no”, capoluogo da cui l’ex ministro dell’Interno Maroni ha fatto partire la crociata anti-accoglienza, in tre giorni i nuovi arrivi sono stati 700, di cui quasi 400 solo ieri sera. Chiude il fronte del “no” il Piemonte, con 4mila richiedenti asilo e un flusso in ingresso che non accenna a diminuire. Sempre sul quotidiano torinese, Mattia Feltri racconta il “Maroni solidale” che da ministro colomba invocava «più posti per i clandestini»: ora che, da due anni, è governatore falco è arrivato a scrivere ai prefetti di sospendere le assegnazioni di migranti ai Comuni, ma il Viminale ne ha mandati 500.
Nelle pagine che la Gazzetta dello Sport dedica alle notizie non sportive (AltriMondi) vengono riportati i dati Inps sul lavoro: è boom di contratti indeterminati (più di 155mila nel primo quadrimestre 2015), ma crescono anche quelli a termine (+44mila) mentre sono diminuite le assunzioni in apprendistato (-11mila). L’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato 2015 sul 2014 risulta superiore alla media nazionale in Friuli (+75,3%), Umbria, Marche, Piemonte ed Emilia Romagna (+47,7). E rimanendo in tema lavoro, la Fca di Pomigliano ha comunicato di aver riattivato due turni di straordinario (sabato 20 e sabato 27 giugno) per la linea produttiva della Panda. I sindacati apprezzano e rilanciano: ora intervenire sui livelli occupazionali e rivedere la cassa integrazione.
Infine, sul fronte più prettamente politico, quasi tutti i giornali segnalano da un lato l’ipotesi rinvio (di 12 mesi) per la riforma scuola, con le assunzioni a rischio, e dall’altro il via libera in Senato della legge sull’omicidio stradale: ora si rischia il carcere fino a 27 anni.
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