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UNA aggiudicazione provvisoria da parte del Comune di Matera in attesa che il Tar del Lazio si pronunci nell’udienza del 17 giugno e tante osservazioni “pertinenti” di Confapi Matera sul bando di gara per la “Piattaforma informatica municipale multi servizi- Fornitura del portale di servizi sul web e del sistema di virtualizzazione del Comune di Matera e dei relativi servizi e forniture”. Una querelle che coinvolge la società consortile Asmel, come centrale di committenza degli enti locali, l’autorità Anticorruzione, imprese locali aderenti alla Confederazione delle piccole e medie imprese e l’amministrazione comunale su aspetti tecnico procedurali che avrebbero di fatto penalizzato sul piano della “par condicio” potenziali ed esclusi società partecipanti. A spiegare i nodi del bando, giudicato illegittimo dal Confapi il direttore di Confapi Matera Franco Stella, il presidente di Confapi Matera Enzo Acito e il presidente della sezione Unimatica di Confapi Matera, l’imprenditore Angelo Donvito. “Questa vicenda – ha spiegato Stella – è nata il 25 marzo 2015, quando l’amministrazione comunale ha indetto un bando di gara sulla piattaforma informatica multiservizi. La Confapi, con una lettera inviata al dirigente del Comune di Matera Antonio Fasanella ha posto alcuni quesiti legittimi, rimanendo in attesa di ricevere una risposta, per definire anche un incontro in cui discutere le modifiche al bando richieste dai nostri imprenditori per favorire la partecipazione allargata del mondo imprenditoriale. L’Asmel ha quindi individuato il soggetto che si è aggiudicato il bando, venendo poi a conoscenza che questo è l’unico soggetto ad aver partecipato a questo bando. Questa vicenda ci ha lasciati stupiti, perché il Comune si è dimostrato insensibile nei confronti di un’associazione impegnata per difendere i diritti delle imprese associate”. Enzo Acito ha spiegato con terminologia tecnica e adeguata e con esempi calzanti le diverse osservazioni segnalate al Comune e all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). “Abbiamo contestato questo bando con note pec, – ha detto Acito – denunciando che nel bando mancavano i requisiti di par condicio per favorire la massima partecipazione; si tratta di un bando di 520 mila euro che prevede forniture e servizi. Tra le forniture si chiedeva di predisporre un sistema antivirus con un firewall di una marca specifica e di fornire una figura professionale che avesse frequentato un corso di specializzazione su questa marca specifica. Stiamo parlando di una macchina di 600 euro e nel bando erano previste tre macchine di questa marca specifica; pertanto, una cifra di 1800 euro ha condizionato un bando di 520 mila euro. Adesso attendiamo l’esito del ricorso al Tar che dovrà decidere se Asmel è considerato un soggetto legittimo per questo bando di gara e solo allora si potrà entrare nel merito del bando per capire se saranno recepite o meno le nostre osservazioni”.
Nelle ore passate il Comune di Matera aveva replicato: «Non corrispondono al vero le notizie diffuse da Confapi infatti il Comune di Matera, in relazione alla gara sulla piattaforma informatica multiservizi, non ha ancora proceduto ad alcuna aggiudicazione.
Si segnala, inoltre, che l’Autorità anticorruzione (Anac) non ha mai ritenuto illegittimo il bando di gara nemmeno dietro la segnalazione della Confapi, evidentemente ritenuta non degna di alcuna considerazione o risposta.
L’Anac, piuttosto, ha semplicemente espresso un parere (non vincolante) sulla legittimità o meno di Asmel ad espletare attività di intermediazione ma non ha mai fatto riferimento alla gara del Comune di Matera.
Proprio in considerazione di questo parere, il dirigente del Comune di Matera, il segretario generale Antonio Fasanella, in autotutela, ha deciso di non aggiudicare questa gara in attesa della sentenza del Tar del Lazio attesa per il prossimo 17 giugno.
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