2 minuti per la lettura
Fango e gloria, il docufilm sulla Grande Guerra, con l’attore Domenico Fortunato, continua a sorprendere. Dopo il Nastro d’Argento speciale, ritirato pochi giorni fa dal regista Leonardo Tiberi, ecco che arriva la candidatura ai Globi d’oro 2015 come miglior film. Il film- un suggestivo intreccio di riprese dal vero e immagini di repertorio, tratte dal grande Archivio Storico Luce- entra nella cinquina di finalisti del premio assegnato al cinema italiano dalla Stampa estera, insieme ai due candidati a Cannes “Mia madre” di Nanni Moretti e “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone, “Anime nere” di Francesco Munzi, “Il giovane favoloso” di Mario Martone. Fuori, a sorpresa, “Youth- La giovinezza” di Paolo Sorrentino, a cui vanno due candidature, per la fotografia e la sceneggiatura. «C’è stato un grande dibattito fra noi, per inserirlo avremmo dovuto escludere qualcun altro – spiega Richard Heuzé (Le Figaro), del direttivo del comitato di selezione -.Abbiamo avuto un colpo di cuore per “Fango e gloria”, la docufiction di Tiberi sulla prima guerra mondiale. Un genere di film realizzato spesso all’estero, ma poco in Italia. Abbiamo cercato di trovare un equilibrio ripartendo i film nelle diverse categorie». «Che soddisfazione!» è l’unica cosa che riesce a dire Domenico Fortunato a cui diamo la notizia in anteprima. Ancora una volta l’attore è a Londra, impegnato in un progetto avvolto nel più fitto mistero. «Mi fa un grandissimo effetto sapere di essere nella cinquina- aggiunge- è la prima volta che mi capita». “Fango e gloria”, nato da una co-produzione tra Rai Cinema, Baires, Istituto Luce, Banca Desio e Francia, è un lavoro intenso, che va al di là delle celebrazioni di rito per il centenario della Grande guerra. E il grande successo che sta ottenendo in tutto il mondo ne è la conferma. Domenico Fortunato, nel film, interpreta un tipografo con idee socialiste, contrario all’ingresso in guerra dell’Italia, padre del soldato veronese, diventato poi per tutti il milite ignoto. La serata di premiazione, durante la quale verrà anche consegnato il riconoscimento alla carriera a Dante Ferretti, è prevista il 16 giugno prossimo, a Palazzo Farnese, a Roma. Chissà che anche quest’anno la Basilicata non torni a casa con la prestigiosa statuetta, dopo l’affermazione nel 2014 tra i cortometraggi di Sassiwood di Andrisani e Cea. E questa volta la soddisfazione sarebbe ancora maggiore, visto il parterre di grandi firme del cinema internazionale in corso per il titolo di Miglior film dell’anno.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA