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Sull’emergenza migranti è linea dura delle Regioni del Nord: Veneto e Lombardia chiudono le porte e il neogovernatore ligure Toti si accoda a Zaia e Maroni. L’ex ministro leghista parla addirittura di «tagli» punitivi ai fondi governativi per i Comuni che accolgono i profughi e il premier Matteo Renzi parla di demagogia mentre per Viminale e Anci la posizione è illegittima; il ministro dell’Interno Angelino Alfano polemizza: mi comporterò esattamente come fece Maroni quando era al mio posto. Intanto, però, gli sbarchi si intensificano: tra Crotone e Corigliano, in Calabria, oggi ne sono previsti oltre 1500 (e ricordiamo che gli ultimi dati del Viminale parlano di poco meno di 1000 presenze di profughi in Basilicata).

Per il Messaggero è uno «scontro» mentre la Stampa parla di «sfida». Il Giornale parla di «Secessione da Renzi» e riporta nel catenaccio del titolo di apertura la sfida di Berlusconi al premier: non è invincibile, lo batteremo rilancia l’ex Cavaliere.
Ma sempre a proposito di gestione dell’accoglienza anche il ciclone Mafia Capitale tiene banco, con gli scossoni all’interno del Pd romano. Secondo il Tempo «Roma va commissariata».
Su quasi tutte le prime pagine dei quotidiani italiani, però, anche una importante notizia di esteri che ha ricadute sugli equilibri della politica europea: nelle elezioni in Turchia, Erdogan perde la maggioranza, Partito curdo al 12,9%. Dopo 13 anni ininterrotti al potere il partito islamico Akp del sultano Recep Tayyip, Erdogan ha perso la maggioranza assoluta in parlamento inciampando sulla scommessa dell’”Obama curdo” Selahattin Demirtas, che ha portato il suo partito Hdp oltre la soglia di sbarramento del 10%.

Roberto Speranza si conferma il politico più intervistato da Repubblica nelle ultime settimane. “Un pezzo del nostro elettorato – dice l’ex capogruppo pd alla Camera – alle Regionali ci ha mandato un segnale e va riconquistato. Da scongiurare definitivamente l’ipotesi del Partito della Nazione in cui sparisce il confine destra-sinistra. Su Italicum e Jobs Act il premier ha sbagliato. Gioisca a mettere nell’angolo la destra, non la sinistra”. Temi che saranno affrontati nella direzione di stasera, che si annuncia quanto meno movimentata. Il deputato potentino spinge anche sulla proposta di “reddito minimo anti-povertà”, da non confondere con il reddito di cittadinanza: “Quello – spiega – ce l’ha solo l’Alaska che è ricchissima”.

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