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VENOSA- Un gruppo vivace ed eterogeneo di turisti, provenienti da Taiwan, Corea e Germania, si aggirava ieri per le strade di Venosa con gli occhi pieni di meraviglia alla scoperta delle bellezze monumentali e artistiche della cittadina oraziana.
Era la delegazione di circa 60 operatori della rete di vendita dell’Azienda Tenute Piccini di Siena, che da due anni circa gestisce la Regio Cantina di Venosa. Nella giornata precedente la delegazione aveva visitato, estasiata, la città di Matera.
Ricordiamo che la “Piccini”, con la sua vasta rete di commercializzazione, che tocca oltre 70 paesi a livello mondiale, è tra le prime 10 aziende italiane del settore. «Il vino è collegato radicalmente al territorio ed è il suo ambasciatore, in quanto racconta ed è l’espressione della storia e della cultura di chi lo produce. Per questo periodicamente invitiamo da ogni parte del mondo in Italia gli operatori impegnati nella distribuzione dei nostri vini per creare spirito di appartenenza e per far conoscere il nostro territorio – ha detto Martina Piccini, dirigente dell’azienda – In questo modo diventano ambasciatori del nostro territorio nelle loro nazioni».
Troviamo la vivace e briosa delegazione nella barricaia mentre sorseggia il vino della Regio Cantina. Chiediamo, quindi, alla nostra interlocutrice di descriverci le reazioni di cinesi, coreani e tedeschi mentre si aggiravano per piazze, strade e vicoli di Venosa: «Sono rimasti a bocca aperta: si sentivano in un angolo di paradiso – ci rivela Martina – Hanno gioito come ragazzi e si sono commossi come anziani».
Il vino come colonna sonora della vita, che sottolinea i momenti più belli della vita e colpisce l’attenzione della gente: questa la filosofia che ispira l’attività della Piccini. «Nei sogni della gente c’è quello di farsi almeno un viaggio in Italia – dice Mario Piccini, Managing Director dell’azienda – Dobbiamo sfruttare il fatto che l’Italia è il paese più conosciuto al mondo, utilizzando il vino come promoter delle nostre qualità».
In questa azione la Piccini ha maturato una esperienza ultracentenaria, che ora mette a disposizione della Regio Cantina di Venosa: «Per vincere le sfide dei mercati internazionali cerchiamo le eccellenze – continua Mario Piccini – per questo abbiamo scelto di ampliare la gamma di offerta dei nostri vini di qualità investendo nell’ Aglianico del Vulture».
Un vitigno apprezzato ma poco conosciuto sia a livello nazionale che internazionale. Primo obiettivo da perseguire: far conoscere la qualità di un prodotto, che non teme concorrenza. Di qui la scelta di inserire Venosa nel circuito che gli operatori della distribuzione nel mondo dei vini della Piccini fanno in Italia “Facciamo il Made in Italy non a parole ma coi fatti” sintetizza Piccini.
Positive le prospettive della Regio Cantina, condotta da Giovanni Montrone in collaborazione con Michelangelo Piccini. Nel quinquennio le attuali 150.000 bottiglie dovrebbero arrivare a quota 500.000. Con benefici diretti sulla economia locale. E non solo.
«L’azienda beneficia del territorio. E’ giusto, quindi, che il territorio benefici dell’azienda – anticipa Mario Piccini – Destineremo una quota-parte degli utili provenienti dalla vendita dell’Aglianico del Vulture al recupero di monumenti di Venosa».

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