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VENOSA – A nulla è servito l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalle guide turistiche della cittadina oraziana sulle conseguenze negative della chiusura pomeridiana dei siti venosini. E cosi, anche teste illustri cadono sotto la ghigliottina della chiusura pomeridiana del Parco Archeologico di Venosa.
«Incontrare casualmente nella giornata del 2 giugno l’artista Vinicio Capossela davanti ai cancelli, rigorosamente chiusi, del Parco archeologico di Venosa è stato l’ennesimo colpo al cuore per chi ama questo Comune e vorrebbe vederlo valorizzato come merita – ci confessa Arturo Covella, consigliere comunale Mov.5 Stelle – Doversi fermare a spiegare le ragioni di quella chiusura e doversi scusare con lui per la pessima immagine che in quel momento il Comune di Venosa offriva ad uno dei tanti visitatori giunti nella città oraziana, è stato veramente mortificante. Alla fine, Venosa ha perso una ulteriore occasione, ha mostrato tutta la sua fragilità di paese non in grado di valorizzarsi e di valorizzare il proprio patrimonio, cosa gravissima per un comune che dovrebbe puntare in maniera decisa sul turismo culturale».
Vinicio Capossela aveva deciso di venire a visitare Venosa al ritorno da Bari, dove aveva presentato il suo ultimo libro “Il paese dei Coppoloni”.
«Quando ha trovato l’ingresso del Parco chiuso ha reagito con la sua proverbiale ironia: prima legandosi le mani davanti ai cancelli e poi andandosene sorpreso e incredulo per il fatto che Venosa non riesca a valorizzare il suo immenso patrimonio artistico-storico-monumentale».
La chiusura pomeridiana del Parco Archeologico provoca la reazione anche del Consigliere regionale pentastellato Gianni Leggieri: «È una situazione assurda che denota lo stato di abbandono in cui versa il patrimonio storico ed artistico di questa Regione. La situazione del parco archeologico di Venosa è il paradigma di un territorio che ha grandi potenzialità inespresse a causa di scelte politiche assurde e di totale assenza di programmazione».
Provocare la reazione di Gianni Leggieri la constatazione che il Parco archeologico di Venosa, testimonianza storica di enorme valore storico-artistico e monumentale e attrazione turistica di grande rilievo, rimane chiuso per “mancanza di personale».
«Questo ulteriore disagio per i numerosi turisti che visitano Venosa si aggiunge ai tanti che già vive la città oraziana- sottolinea Leggieri- Catacombe quasi del tutto inaccessibili, parco paleolitico abbandonato, centro storico abbandonato a se stesso, collegamenti extraurbani indecenti».
«Non è possibile continuare così. Non si può accettare che una città ed una Regione che dovrebbero puntare sul turismo come volano di sviluppo, continuino a subire queste situazioni di indecorosa non curanza».
Questo punto Leggieri si chiede e chiede: “Mi piacerebbe capire dove sono le istituzioni, dov’è la Regione, l’amministrazione comunale e la sovraintendenza».
Le guide turistiche sono di nuovo in allarme e seguono momento per momento l’evolversi della situazione. Anche i commercianti sono sul sentiero di guerra e ci hanno preannunciato iniziative per sbloccare la situazione ed evitare le ricadute negative che la chiusura del Parco avrebbe sulla economia locale.
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