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POTENZA – La nuova Autorità anticorruzione funziona così. Basta un esposto anonimo per avviare un «procedimento istruttorio». Così è finito nel mirino il Consorzio di bonifica Vulture Alto Bradano che si è visto recapitare una richiesta di «chiarimenti e informazioni» sull’affidamento di alcuni incarichi al direttore amministrativo Fileno Pennacchio.
L’esposto senza firma risalirebbe al 13 febbraio ed è stato preso molto sul serio dal responsabile dell’Ufficio vigilanza lavori dell’autorità guidata da Raffaele Cantone.
Al suo interno si spiegava che in un paio di delibere del commissario straordinario del Consorzio Giuseppe Musacchio era stato affidato l’incarico di responsabile del procedimento «di due lavori di notevole importanza finanziaria per l’ente» al direttore amministrativo. Delibere adottate «con il parere favorevole dello stesso dottor Pennacchio». Come a dire che si era dato parere favorevole da solo. Mentre all’interno del Consorzio sarebbero stati presenti «tecnici in grado e con i titoli» per svolgere lo stesso compito che non sono stati «interpellati».
Di qui la richiesta di una relazione al commissario straordinario per consentire «un puntuale esame della questione rappresentata», con l’indicazione del termine di un mese per il «riscontro». Termine che dovrebbe scadere proprio in questi giorni.
Dal Consorzio si ostenta tranquillità, ma desta sconcerto l’esistenza di un “corvo” che raccoglie notizie all’interno degli uffici e le veicola fuori. Tanto più perché nel merito le accuse vengono liquidate come «infondate». Perché il parere espresso nelle delibere in questione sarebbe stato soltanto «tecnico». Così si sostiene. Limitato sulle procedure di assunzione dell’incarico. E Pennacchio sarebbe stato l’unico con i requisiti per svolgere il compito. A prescindere dall’assenza di una norma che prescrive di «interpellare» tutti i tecnici «in grado e con i titoli» necessari.
Si parla di una quindicina di esposti diversi che sarebbero stati recapitati un po’ ovunque negli ultimi mesi. E c’è chi si difende sostenendo che incarichi del genere per anni sono stati appannaggio di consulenti e professionisti chiamati dall’esterno. Con costi notevoli per le casse dell’ente, che ora si sono azzerati.
Lo metteranno per iscritto nella relazione all’autorità di Cantone? Se sì lo scenario potrebbe cambiare non poco.
A quel punto i superdetective anticorruzione che faranno?

l.amato@luedi.it

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