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POTENZA – Troppo spesso le strutture sanitarie e socio-assistenziali sono oggetto di critiche e di polemiche. E invece la storia che andiamo a raccontare è finalmente una di quelle che ti fa apprezzare l’attuale sistema sanitario.
Ad agosto del 2014, Giacomo Rosa, classe 1937 ed assicuratore in pensione, avverte forti dolori alle gambe. Così l’uomo inizia a sottoporsi a una serie di controlli e analisi, finchè un giorno i dolori sono così forti da costringerlo a rivolgersi al Pronto soccorso del San Carlo.
Gli operatori del nosocomio decidono allora di ricoverarlo nel reparto di Geriatria. Giacomo Rosa, che viene assistito dalla moglie e dai due figli, resta ricoverato al San Carlo per circa un mese e mezzo.
Terapie e controlli del sangue e delle articolazioni non portano però a nessun miglioramento e i familiari decidono allora di trasferire il degente presso il Don Uva di Potenza.
Ed è proprio al Don Uva che i sanitari del reparto RSAG4, diretto dal dottor Rocco Pantone, si riesce a capire l’origine di quei dolori e a trovare la conseguente soluzione.
Giacomo Rosa riesce pian piano a guarire grazie al sostegno dei responsabili della struttura del centro di riabilitazione socio-assistenziale di via Ciccotti. E il figlio, Enrico Rosa parla della guarigione del padre ringraziando i responsabili del Don Uva: «Se mio padre è tornato a casa lo deve alle cure amorevoli dei medici, degli infermieri e delle maestranze del Don Uva. Al San Carlo le cure non hanno funzionato. Devo rimarcare che mio padre non riusciva a camminare e aveva dolori atroci su tutto il corpo. Ebbene la guarigione è avvenuta grazie alle cure degli operatori del reparto RSAG4 e di tutte le figure professionali che hanno lavorato con fraterno amore per garantire al mio genitore quelle terapie necessarie ad alleviare le sofferenze».
Ma non è tutto perché Enrico Rosa, rimarca altri aspetti: «I dipendenti del Don Uva lavorano in condizioni difficili, è nota la situazione in cui versa l’azienda e questo aspetto a mio avviso rende ancor più brillante il lavoro e l’opera compiuta da tutti i professionisti che operano con il sorriso sulle labbra e con una devozione davvero unica. Sono grato a nome personale e dei miei familiari per la guarigione di mio padre. E’ bello rimarcare che quotidianamente riceviamo le telefonate del personale medico del Don Uva che ci chiede informazioni circa lo stato di salute e sull’alimentazione del mio genitore. Anzi sottolineo ancora che i professionisti del Don Uva desiderano dare ancora sostegno e cure che personalmente svolgo da solo, spesso mi chiedono di venire a casa per assisterlo. Mio padre grazie alle terapie ricevute in sette mesi è tornato a vivere, mangia autonomamente, cammina seppur con l’ausilio delle stampelle. Grazie al Don Uva tutto è tornato alla normalità”.
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