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Melfi si prepara ad accogliere il premier (il 28, con l’ad Marchionne) mentre in Fca si parla di svolta per il nuovo contratto: nelle buste paga di maggio la prima tranche del premio legato alla produttività. In media si tratterà di 82,50 euro, con punte di 101,25 e un minimo di 77. La quota annua complessiva è pari a 330 euro: i prossimi pagamenti sono in programma a luglio, ottobre e gennaio. Soddisfazione dei sindacati, che conteggiano un saldo medio di almeno 1300 euro al termine del quadriennio (retribuzione del mese di marzo 2019) al raggiungimento degli obiettivi. La notizia viene riportata oggi da Stampa e Corriere della Sera, che parlano anche del debutto (previsto a novembre) di Aegea, la nuova berlina a tre volumi costruita in Turchia e commercializzata in 40 Paesi. La versione turbodiesel ha i consumi della Panda.
Rimanendo al gruppo di Torino-Detroit, Repubblica invece punta sullo sciopero a due velocità: una delle novità del contratto è che per proclamare lo sciopero è necessario il consenso della maggioranza dei delegati dello stabilimento nominati dalle organizzazioni sindacali firmatarie degli accordi con il Lingotto. Si tratta – nota Paolo Griseri – di un cambio di rotta nel sistema delle relazioni sindacali. Secondo l’azienda si tratta del «superamento concordato dell’anarchia sindacale».
Sul quotidiano di Ezio Mauro si segnala anche una nuova intervista a Roberto Speranza: «Dobbiamo parlare dell’identità e della cultura del Pd – dice l’ex capogruppo a Goffredo De Marchis –. E’ un partito che impone le riforme, come è successo con la buona scuola? Che sceglie la strada dello scontro senza la partecipazione e un contibuto dal basso? Che tratta sempre chi critica e discute alla stregua di un gufo?». Secondo il potentino, membro della minoranza dem alla Camera, le proteste seguite all’approvazione al decreto sulla scuola mostrano che il governo Renzi raccoglie sempre meno consensi, ma nessuno vuole «buttare giù» il presidente del Consiglio. Lo stesso discorso vale per l’Italicum. «In alcuni passaggi viviamo la sensazione di una profonda contraddizione su punti fondanti del Pd: condivisione, partecipazione, riformismo dal basso. E votare la legge elettorale con la fiducia, buttando fuori dieci persone dalla commissione, non è da Pd». Poi una domanda sulle Regionali di fine mese. «Tutti dobbiamo essere impegnati perché il Pd abbia il massimo successo possibile», risponde Speranza. Infine l’ipotesi di una leadership nella “sinistra interna”: «Non ci sono né primarie né congressi. Adesso è il momento delle idee e del progetto per costruire un punto di vista autonomo e alternativo a Renzi. Questo è un tempio nuovo e ci vogliono nuovi protagonisti».
Da segnalare sulla Gazzetta del Mezzogiorno (che torna oggi in edicola dopo due giorni di sciopero dei poligrafici) una simpatica pagina in cui si dà voce al leone collocato davanti al Municipio: oltre a fare autocritica – «Sono brutto» – il monumento-simbolo di Potenza dice la sua sulla Sfilata dei Turchi in pieno fervore di preparativi.

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