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WATER, pane, tecnologia: Expo Basilicata mette in mostra la terra fra due mari, e la gente risponde con un’unica parola: complimenti, e più spesso “meraviglioso”. Da San Francisco, Colombia, Milano i visitatori nello stand della Basilicata si stupiscono di questa “Piccola regione” (appena 3mila chilometri quadrati meno della grande Campania), ed intanto affollano i suoi tavoli, riempiono profili di selfie accanto alla libreria lucana, fatta di grano, costumi, santi ed Amaro lucano! “Abbiamo voluto ridare il senso profondo di questa terra, dove ci si sbalordisce di fronte ai Sassi di Matera, ed intanto si scopre una regione fatta di grandi bacini idrici, costumi conservati nel folklore dei nostri comuni, voglia di futuro”, ci dice Patrizia Minardi, dirigente della Regione Basilicata al dipartimento Turismo e Cultura, e responsabile organizzativo di Expo Basilicata.
Il claim scelto parla chiaro (“Our water, your life”): ed è la vita che ha la meglio qui su ogni cosa. La cultura, divenuta vera industria in Basilicata, parla la lingua elegante di Raffaele Nigro, testimonial d’eccezione qui ad Expo. Un tempo aveva acceso i riflettori sulla Basilicata con i fuochi del Basento; il padiglione della Basilicata ricorderà naturalmente Carlo Levi, di cui cade la ricorrenza, ospitando l’edizione donata al Comune di Aliano. L’opera “Lucania 61”, tratto identitario della Basilicata, sarà ospitata nel padiglione allestito da Sgarbi, a conferma del valore di questo dipinto. Il prosatore colto ed affabile Nigro accompagnerà i visitatori dell’Expo Basilicata anche nella scoperta dei luoghi ideali descritti da Pierro, Isabella Morra, Sinisgalli. Ed infine sempre a Nigro l’onere di ricordare in Basilicata la presenza dei Normanni: gli antichi signori venuti dal Nord ed qui insediatisi.
La Basilicata intanto si prepara per le vie Francigene, guarda lontano, e riannoda gli antichi percorsi battuti un tempo da cavalieri alla conquista della Lucania, presentandoli anche a Roma, nel corso di un incontro organizzato dalla direzione del Festival europeo della Via Fracigena. “Noi porteremo i nostri percorsi tematici, fatti di fede, bellezze storiche, sapori, cultura”, spiega Minardi. La memoria del resto risiede in ognuno degli oggetti voluti dai Comuni lucani e messi in bella vista ad Expo Milano, per lasciare che il visitatore di ogni latitudine possa trovare i giusti tasselli per comporre il puzzle della Basilicata. Ma, come detto, l’Expo della Basilicata, è anche impresa: il Programma Mapping, con i prodotti lucani riuniti sotto il nome di Basilicata Fine Foods e Casa Matera, promettono al visitatore un viaggio nel gusto. Mapping Basilicata Agrifood Cluster accompagnerà il visitatore in questo viaggio, alla scoperta della memoria di un terra, attraverso i sapori conservati nei cibi. Bruno Barbieri, il celebre chef, ha scelto di raccomandare la cucina lucana, e lo fa attraverso un video, che accoglie il visitatore nello spazio Basilicata Expo Milano. La tradizione è comunque preservata: gli aperitivi preparati da Amaro lucano (vedi pezzo in basso), degustazioni free&smart, ricordano all’esposizione universale quali siano le eccellenze della Basilicata. Ed allora, con l’indimenticato poeta Albino Pierro non resta che visitare, una volta ancora, “La terra del ricordo”, che questa volta a Milano sa anche parlare al futuro.

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