X
<
>

Share
4 minuti per la lettura

Anziché distendere i toni, li ha esacerbato il già celebre – e parodiato con decine di “controvideo” pubblicati sul web soprattutto dagli studenti – video del premier sulla riforma scolastica. Lo scontro sulla scuola conquista tutte le prime pagine dei quotidiani di oggi (solo il Corriere della Sera relega la notizia nel fogliettone, preferendo puntare sul j’accuse di Mattarella sulla corruzione e sull’attacco dei talebani a Kabul durante il quale è morto tra gli altri un cooperante italiano con la compagna che avrebbe dovuto sposare il 18 luglio): da un lato il Garante che blinda gli scrutini e si dice pronto a precettare i profesori ribelli, dall’altro i sindacati che rivolgono un appello alle Camere per bloccare la Buona Scuola renziana. Il presidente del Consiglio cerca ancora il dialogo e non esclude di trattare anche con la Cgil, ma intanto il testo si avvia verso l’ok alla Camera.
Interessante la chiave di lettura del Mattino, che affronta il problema dal punto di vista dell’edilizia scolastica: al Sud le aule pericolanti sono la norma, e il 62% dei restauri è fermo. E in Basilicata? Questi i numeri degli interventi effettuati nel 2014 e la percentuale di lavori conclusi: interventi previsti 234 \ conclusi 223 \ non realizzati 11 (percentuale 95,3% – fonte: Miur). Un risultato che ha valore doppio se si pensa che nel mirino del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, sono finite altre regioni meridionali come Calabria, Campania e Sicilia, che hanno 2,3 miliardi di programmi dei quali, secondo il ministro, almeno uno è riprogrammabile. «L’inadeguatezza tecnica e l’inerzia, in alcuni casi entrambe, da parte dei tanti soggetti coinvolti, a livello degli enti attuatori e degli enti regionali e statali responsabili di autorizzazioni e trasferimento fondi» hanno fatto evaporare i denari.
La testata campana intervista Gianni Pittella sul tema immigrazione (il capogruppo Pse in Europa è presente con una riflessione anche sul Quotidiano del Sud): secondo il politico di Lauria i migranti sono un problema di tutti e l’Europa, con il nuovo piano di ripartizione delle quote di richiedenti asilo da ospitare è uscita dal letargo, «per la prima volta sinergia tra volontà del Parlamento e azione della Commissione, grazie a Juncker e Mogherini».
Sul Messaggero una interessante inchiesta sulle Province: in attesa dell’abolizione si assume. «Dopo la bocciatura dei bilanci delle province da parte della Corte dei Conti, e mentre spuntano spese addirittura in aumento rispetto agli anni precedenti nonostante l’imminente chiusura, arriva l’ultimatum della ministra Marianna Madia sul personale – scrive Antonio Calitri sulla testata capitolina –. Se le Regioni non provvederanno a trasferire i 20 mila lavoratori in esubero dopo il taglio delle competenze della riforma Delrio, lo farà direttamente lo Stato che ha già da parte le risorse. La responsabile della Pubblica amministrazione, intervenendo ieri in commissione bicamerale per la semplificazione ha lanciato un duro monito sulla questione delle province».
Le pagine economiche, come spesso accade, raccontano le due Italie: quella che patisce le colpe della politica (Bankitalia fa sapere che il debito pubblico ha registrato un nuovo record a marzo: 2.184,5 miliardi, con un balzo di 15,3 mld) e quella dei cittadini che lanciano qualche segnale di speranza (ad aprile boom mutui: 71,9% rispetto al 2014, il balzo più forte in 7 anni) e in un certo senso contribuiscono alla ripresa del Paese, già trainato da una piccola risalita del Pil (+0,3%). Libero si spinge oltre: «Il debito pubblico sfonda ogni record: Renzi ci costa 6 milioni di euro all’ora», recita il titolo della vignetta di Benny in prima pagina. 
Sul Sole24Ore si parla di programmazione delle risorse europee 2014-2020, con molti richiami alla situazione del Sud. Il vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno e alle politiche regionali, Alessandro Laterza, non nasconde un forte allarme degli industriali, soprattutto sul fronte dell’impiego delle risorse nazionali del Fondo di Sviluppo e Coesione: «Rischiamo di non utilizzare masse importanti di residui delle vecchie programmazioni 2000-2006 e 2007-2013 e di partire già molto in ritardo con la nuova programmazione 2014-2020, come è accaduto in passato con risultati disastrosi. La destinazione a grandi progetti infrastrutturali, soprattutto al Sud, rallenta la spesa. La nostra posizione è che il Fsc andrebbe allargato anche agli obiettivi di competitività delle imprese, ai fondi a gestione diretta, al collegamento con il piano Juncker».
::
LA NOTIZIA PIÙ CURIOSA | La gelosia morbosa e ossessiva può sfociare in una condanna penale: può, infatti, integrare il reato di maltrattamenti. La VI Sezione penale della Cassazione ha per questo annullato una sentenza con cui la Corte d’Appello di Palermo aveva assolto un uomo dall’accusa di maltrattamenti ai danni della moglie (La Stampa).

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE