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PISTICCI – «Non c’è presenza di idrocarburi nella zona foce del Cavone».
La notizia è stata diffusa ieri pomeriggio dal sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, che ha rivelato il contenuto delle analisi fatte svolgere dal Comune ad un laboratorio privato.
La documentazione completa, stando a quanto riferito da Di Trani, sarebbe stata trasmessa a Palazzo Giannantonio, già nelle ore successive alle sue prime dichiarazioni, ovvero in serata. Gli esami di laboratorio saranno poi resi pubblici attraverso il sito ufficiale del Comune di Pisticci. In attesa dei passaggi formali e di visionare la documentazione completa e dettagliata, anche al fine di capire in che punti e su quali campioni siano state condotte le analisi, il primo cittadino ha ritenuto utile anticiparne l’esito, almeno in termini generali.
«Il laboratorio di D’Arienzo –ha spiegato il sindaco– mi consegnerà presto tutta la documentazione analitica, ma dall’incontro che ho avuto stamattina (ieri ndr) con i loro tecnici, mi è stato anticipato per le vie brevi che l’esito degli esami fatti svolgere in zona è negativo per quanto riguarda gli idrocarburi».
L’attività di indagine si era resa necessaria in seguito ad alcune notizie di stampa, circolate successivamente a livello nazionale, che richiamavano l’attenzione su alcuni agglomerati di carattere scuro presenti in acqua e sulla presenza di una cromatura sempre scura al di sotto della superficie dell’argine del fiume. Sulla segnalazione si è sviluppato un dibattito anche vivace, riguardo alle impressioni che quei fanghi producono: all’ipotesi idrocarburi aveva fatto seguito quella delle argille da sempre presenti nella zona.
Adesso le prime analisi, stando alle anticipazioni del sindaco Di Trani, confermano l’assenza di idrocarburi in quei corpi scuri presenti nei pressi della foce. Non c’era bisogno di attendere analisi, invece, per mettere a fuoco una notizia che è stata oggetto di forte discussione, ovvero che San Basilio, la spiaggia di Marina di Pisticci, fosse ricoperta da fanghi neri, addirittura da una “coltre di melma nera che si estende dal mare, dove si è formata anche una scogliera a un metro dalla riva…”, tanto per citare un passaggio dell’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano.
Perché in questa storia anche la rappresentazione delle dimensioni è elemento fondamentale, che sarebbe stato opportuno riportare con maggiore precisione prima di trasmettere l’idea che l’intera San Basilio fosse una spiaggia la petrolio, collocata sotto un quantitativo immenso di melma nera.
Oltre ad attendere la pubblicazione dettagliata del lavoro di laboratorio fatto svolgere dal Comune di Pisticci, restano in corso le analisi dell’Arpab, intervenuta sul posto per fare dei prelievi nella giornata di venerdì 8 maggio.
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