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POTENZA – Non proprio una Parata delle ristrettezze, quella della città capoluogo in dissesto che ancora aspetta di sapere se riuscirà ad approvare il bilancio. «Preferisco parlare di sobrietà», dice il sindaco De Luca che spiega di non voler interferire nell’organizzazione, ma di poter raccontare «quanto entusiasmo, quanto impegno volontario e commovente» di cittadini, associazioni, esperti.
A Potenza, a coordinare l’allestimento dell’evento centrale della festa del patrono San Gerardo c’è da qualche settimana il nuovo comitato (ne fanno parte Rosario Angelo Avigliano, Antonio Centola, Ferdinando Felice Mirizzi, Angela Salvatore, Pino Brindisi). Il primo incontro con i figuranti e la conferenza stampa in Municipio hanno ieri avviato la messa in scena dell’evento.
Lo schema della manifestazione ricalca quello degli anni scorsi, fissato da un disciplinare approvato dal consiglio comunale nel 2012. Un quadro medievale dedicato alla vita di Gerardo a Potenza, città di cui fu vescovo e in cui fu acclamato santo. Un quadro rinascimentale, per descrivere l’ingresso in città del conte Guevara. Un quadro della città ottocentesca, descritta in festa da un bel testo del poeta Riviello.
Ma prima bisogna trovare il Gerardo bambino: tra i figuranti ancora non c’è chi benedirà dalla nave la cittadinanza.
Lo scarto con il passato e la contingenza – zero soldi in cassa e la comunità in un momento difficile – sono racchiusi in alcune novità e alcune differenze rispetto alla Parata degli anni dell’amministrazione Santarsiero.
Si comincia dalla spesa: solo 70 mila euro il costo previsto per la manifestazione. Le risorse sono state recuperate attraverso la rendicontazione di fondi europei degli anni precedenti. Lo stesso meccanismo che – spiegano dall’ufficio Cultura – ha permesso di recuperare 400 mila euro per coprire spese già sostenute nel settore.
Farà discutere l’assenza di luminarie in città: quest’anno la festa patronale dovrà farne a meno.
Il quadro del Cinquecento, quello della chiavi della città consegnate al conte Guevara, si svolgerà in piazza XVIII Agosto e non più a Porta Salza. E il sindaco «no, non indosserò il costume».
Sono meno anche i figuranti: mille in tutto, tra i 600 cittadini che hanno risposto all’appello e i 400 potentini parte di associazioni che da tempo partecipano all’evento. Proprio le associazioni – tra le storiche ci sono San Gerardo La Porta, Iatrida, Radioamatori, Io Potentino, Portatori del Santo, Portatori della Iaccara – svolgono un ruolo fondamentale, che dovrà sempre di più essere «messo a sistema».
Quest’anno, poi, niente casting: i ruoli sono stati assegnati d’ufficio dal comitato, in base alle caratteristiche fisiche dei partecipanti, per abbinare corporatura a costumi disponibili.
A proposito dei costumi, il maggiore risparmio arriva proprio su questo fronte: niente affitti, ma 500 abiti realizzati da sartorie locali, più il prestito degli abiti di scena della Grancia di Brindisi di Montagna.
Lungo tutta la Parata ci saranno solo due cavalli “liberi” e saranno cavalcati da agenti del Corpo forestale dello Stato in divisa storica.
L’Accademia fotografi video operatori professionisti della Confartigianato riprenderà gratuitamente l’evento.
I banditori saranno microfonati, così sarà più semplice per tutti ascoltare le fasi della Parata: la narrazione avverrà in alcuni punti stabiliti del percorso, come viale Dante o piazza prefettura.
«In questo evento c’è un forte senso di identità che va coltivato e sviluppato. Dobbiamo far leva sul senso di appartenenza», dicono dal comitato.
Il tema dell’accoglienza ai migranti resta un nodo ancora da sciogliere: «Tra tolleranza zero e tolleranza assoluta, vorrei trovassimo una via di mezzo», spiega il sindaco De Luca. Sarà oggetto di un comitato per la sicurezza che si riunirà domani.
Altro punto da risolvere, la viabilità. Le scale mobili di Santa Lucia potrebbero accompagnare il flusso di turisti e cittadini verso il centro storico. «Faremo di tutto per riaprirle», nonostante i rapporti più che tesi con l’azienda, il Cotrab, che gestisce gli impianti meccanizzati.
Si snoda in questi punti il lavoro di organizzazione. La Parata dei Turchi ormai è in agenda, il conto alla rovescia verso il 29 maggio è partito.
s.lorusso@luedi.it
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