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Un turismo «di prossimità» di breve durata, solitamente in gruppo, con un «forte» interesse per la natura e per i prodotti tipici: i turisti provenienti da Campania e Puglia, e dalla stessa Basilicata, si fermano per un tempo compreso da una a tre notti, e uno su due ha scelto il periodo di vacanza in relazione agli eventi enogastronomici.
Sono i risultati emersi da uno studio condotto dalla Fondazione «Enrico Mattei» sul turismo enogastronomico in Basilicata, su un campione composto da circa 300 intervistati (consultati nel corso di alcuni eventi estivi legati alla promozione dei prodotti tipici) e 36 strutture ricettive lucane, presentato stamani a Potenza, nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato l’assessore regionale all’agricoltura, Michele Ottati.
La domanda turistica legata all’evento conferma, secondo i ricercatori, conferma flussi di breve durata (il 51% si ferma da una a tre notti), e il 95% del campione si dichiara disposto ad acquistare prodotti tipici, spendendo in media tra i 50 e i 100 euro. Quasi tutti si dicono «soddisfatti degli eventi» conosciuti grazie al consiglio di parenti e amici (45%) o con la pubblicità (20%). Per quanto riguarda invece le strutture ricettive, il 67% propone agli ospiti pacchetti turistici legati al tema delle escursioni e della natura, mentre per l’89% le politiche di valorizzazione rappresentano il punto di debolezza della strategia turistica, seguite dalla cooperazione tra operatori (67%) e dalla reperibilità dei prodotti a marchio (57%).
I punti di forza sono invece le risorse paesaggistiche (86%), e le tradizioni (81%). «Si tratta – ha detto Ottati – di uno studio scientifico e molto ben fatto, che ci presenta un quadro reale su questo specifico settore, offrendoci necessità e obiettivi del turismo di prossimità». (ANSA).
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