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POTENZA – Tempi duri, durissimi, al Comune di Potenza, ma non per tutti. Nell’ormai conclamata crisi finanziaria che rischia ancora di far toccare il punto di non ritorno, c’è qualcuno che se la passa un pò meglio degli altri. Sono i titolari di posizioni organizzative di Palazzo di Città, ai quali, oltre alla regolare retribuzione spettante, sono stati riconosciuti, per il terribile anno 2014, anche le cosiddette retribuzione di risultato: un compenso che si aggiunge al normale stipendio e che è legato al raggiungimento di determinati obiettivi, fissati a priori e giudicati da uno speciale nucleo di valutazione.
Certo, non si tratta di cifre stratosferiche: il “premio” individuale si aggira tra i 1.650 e 1.050 euro all’anno, a seconda della retribuzione base. L’indennità aggiuntiva corrisponde, infatti, al 15 per cento di quella di posizione. In totale – considerati i 25 beneficiari – più di 31.000 euro di spese aggiuntive per le casse dissestate del capoluogo.
Non somme da capogiro, ma che comunque, in un momento come questo, in cui qualcuno la crisi l’ha pagata con la perdita del lavoro, non passano di certo inosservate. Anche perché in Municipio le retribuzioni aggiuntive sono state sospese, invece, ai dirigenti. I compensi base di questi ultimi, e, quindi, in proporzione anche quella di risultato sono molto al di sopra rispetto a quella dei titolari di Po: così per l’anno passato si è deciso di non gravare troppo sulle finanze già in rosso. Lo stesso, però, non è stato fatto per le cosiddette posizione organizzative assegnate a coloro che svolgono funzioni di coordinamento di determinate attività, a un livello intermedio tra quello del dirigente e quello del dipendente “semplice”. La retribuzione di risultato – come si diceva prima – è legata al raggiungimento di determinati obiettivi, in termini di qualità del lavoro svolto, abilità e capacità applicate nel contesto lavorativo. La griglia a cui si fa riferimento per la valutazione contiene una serie di voci, a ognuna delle quali viene dato un giudizio.
Più spesso, però, quello che potremmo definire una sorta di premio viene considerata quasi un’integrazione forfettaria e scontata al regolare stipendio. In questa direzione sembra portare la considerazione, a esempio, che l’integrazione è stata riconosciuta a tutti i 25 titolari di posizione organizzative che, stando così le cose, indipendentemente dai settori di appartenenza (dai servizi anagrafici, a i trasporti, passando per le finanze e qualità urbane) si sarebbero contraddistinti tutti per elevata qualità lavorativa e per aver saputo portare a termine gli obiettivi assegnati loro dai dirigenti di settore.
Un giudizio che probabilmente, in questo momento, difficilmente troverebbe lo stesso indice di gradimento da parte dei cittadini, data la situazione in cui versa Potenza, sotto vari punti di vista.

m.labanca@luedi.it

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