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SCANZANO JONICO – Tutto è nato sui social network, lo stesso luogo dove si è materializzato l’incubo degli abusi sessuali su di un minore di 13 anni residente a Nova Siri.
Così, sabato sera, le comunità del Metapontino si sono riunite alla Stazione ferroviaria di Scanzano, uno dei paesi in cui risiede uno degli 8 indagati, per manifestare con un lungo corteo attraverso le bancarelle della festa patronale in corso, tutta la loro indignazione contro questo drammatico caso, affinchè non si ripeta mai più. Eppure sono tanti i genitori che da questo episodio hanno capito che occorre vigilare di più sui figli minorenni, poichè le pienete ed i luoghi appartati del litorale jonico di sera si popolano non solo delle classiche e lecite coppiette, ma spesso anche di minorenni abusati.
Per questo nel corteo c’erano tante mamme solidali con la famiglia ed il ragazzino di Nova Siri, oggi 16enne, ma anche intenzionate a sollevare l’attenzione su questo tema. Con loro anche l’artista novasirese Gaetano Dimatteo, che ha stigmatizzato l’indifferenza della sua comunità rispetto a questi incontri sessuali proibiti ed i sindaci di Scanzano, Salvatore Iacobellis, e Policoro, Rocco Leone, che hanno sottolineato l’importanza di riprendere il dialogo nelle famiglie, unico luogo in cui i figli minori possono sentirsi accolti e compresi, confidando le proprie inquietudini, o l’esito di eventuali conoscenze a rischio.
Proprio di questo si è trattato nel caso di Nova Siri, dove il 13enne è stato praticamente adescato su Facebook. Sul fronte delle indagini, nei prossimi giorni si terranno gli interrogatori di garanzia per don Antonio Calderaro, il parroco finito nella rete dell’Arma, Gino Montinari, il cameraman di Scanzano e Attilio D’Alessandro. Loro sono stati arrestati, mentre per altre cinque persone sono stati emessi provvedimenti restrittivi di obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Si dovrà capire se per gli arrestati sussistano ancora i requisiti della custodia cautelare in attesa dell’eventuale rinvio a giudizio.
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