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Nella giornata del libro (sul web impazza l’hashtag #ioleggoperché, che non piace a tutti) anche i quotidiani hanno delle letture consigliatissime: segnaliamo lo speciale di 8 pagine di Repubblica dedicate ai 70 anni della Liberazione, con scritti di Bocca, Bobbio, Crainz e De Luna, e sulla Stampa un inedito di Roberto Bobbio datato 1955, tratto dal libro sulla Resistenza “Eravamo ridiventati uomini” in uscita da Einaudi.
In un’intervista a Repubblica, Roberto Speranza torna a parlare dei suoi giorni travagliati. «Il punto non può essere come vota Speranza, cosa farà Speranza, che posizione prende la minoranza. Sono successe cose enormi, il problema ora è in mano a Renzi. Abbiamo a che fare con la qualità della democrazia e su questi temi è vietato scherzare. Questa riforma rischia di passare con il voto di una parte del Pd. Uno scenario che inquieta, oggettivamente. Ecco, vogliamo discuterne?». Il capogruppo dimissionario alla Camera un paio di sere fa si è visto a cena con alcuni parlamentari di Area riformista che hanno chiesto di ripensarci. Ma la sua posizione è più irremovibile che mai. «Con Matteo abbiamo un buon rapporto, anche sul piano umano. Ma la questione è politica».
Tengono banco su tutti i giornali le questioni Italicum (dopo il primo sì in Commissione, lunedì si va in Aula ma – questo l’invito del ministro Boschi – senza ricorrere al voto segreto) e migranti (la risposta dell’Europa e il timore di infiltrazioni dell’Isis). Sul Mattino una bella riflessione di Nando Santonastaso su “Fondi e coesione: perché rischia il Sud”: «La politica di coesione è l’architrave, almeno in teoria, di ogni speranza di ridurre il divario Nord-Sud, potendo contare su risorse pari a circa 100 miliardi tra Fondo sviluppo coesione e Fondi strutturali europei. Fino all’avvento del governo Renzi c’era persino un ministro, non a caso titolare della Coesione territoriale, che ad essa era espressamente deputato». Le politiche economiche tengono viva una questione, quella meridionale, che sembra non avere via d’uscita. E lo sdoppiamento della delega fondi coesione-fondi europei (il neoministro alle Infrastrutture Delrio deterrà solo la prima) oltre che «artifizio tecnico», annota Santonastaso, è un campanello d’allarme: «Sembra preludere alla conseguenza che queste risorse verranno destinate espressamente al completamento delle grandi opere o comunque agli interventi previsti in questo settore: solo che parliamo di risorse che all’80% devono essere spese al Sud e non tutti i cantieri opportunamente isolati dal ministro tra le centinaia in attesa del finanziamento sono localizzati nelle regioni meridionali». Inoltre c’è «il rischio che si generi ulteriore confusione in un campo nel quale non è mai stato agevole interpretare e attuare norme e regolamenti».
Su vecchie e nuove migrazioni e discriminazioni, imperdibili sul Corriere della Sera le riflessioni di Francesco Durante (suo,nel dorso campano, l’editoriale sull’emigrazione di massa degli italiani in America tra XIX e XX secolo) e di Gian Antonio Stella sul libro di Viviano Domenici “Uomini nelle gabbie” (Saggiatore), tra indigeni trattati come fenomeni da baraccone e (presunti) uomini-bestia rinchiusi negli zoo o presentati come attrazione perfino nelle esposizioni universali. «La forza del pregiudizio verso i popoli diversi – scrive l’inviato nella sua prefazione al libro – non è venuta meno neppure ai nostri giorni».

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