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POTENZA – Che fine ha fatto la nuova giunta regionale? Quella che dovrebbe sostituire quella tecnica e segnare la fine della prima fase. Sono passate ormai quasi 2 settimane da quella riunione convocata dal presidente della Regione, Marcello Pittella (martedì 7 aprile scorso) alla fine della seduta di Consiglio regionale per comunicare ai consiglieri regionale della sua maggioranza la necessità di accelerare nel cambio della squadra di governo.
Motivazioni a parte la scelta del governatore lucano di aprire la questione anche alla stampa sembrava aprire un rimpasto a breve. C’è chi parlò di una decina di giorni. Quelli più cauti comunque di un cambio di assessori entro la fine di aprile e comunque ben prima delle elezioni di Matera.
In questo caso passati i 10 giorni dei “frettolosi” c’è ancora tutto il tempo per una chiusura dei giochi entro la fine del mese che darebbe ragioni agli altri.
Un appuntamento chiarificatore potrebbe esserci già domani. E’ convocata sempre alla Regione un’altra riunione della maggioranza. In realtà si dovrebbe parlare della programmazione del fondi comunitari (Pittella relazionerà in Consiglio martedì) e del reddito minimo di inserimento che è atteso dall’ennesimo scoglio nella Seconda commissione consiliare. Un altro rinvio sarebbe troppo. I sindacati hanno già lanciato ultimatum in tal senso. Quindi Pittella domani tenterà di serrare le fila della maggioranza e del proprio partito. Ma si parlerà, è immaginabile, anche della questione rimpasto: in fondo si torna sul “luogo del delitto” a due settimane esatte. Difficile che la questione possa non essere affrontata.
Risolta una volta per tutte? Difficile. Perchè la questione, ammesso che non si sia impaludata del tutto, comunque non pare possa essere risolta in una riunione. Poi tutto può accadere. Marcello Pittella ha abituato alle decisioni (meditate) veloci. Anche perchè il quadro politico rischia di complicarsi giorno dopo giorno. Basti pensare agli ultimi giorni; dimissioni di Speranza dalla presidenza del gruppo del Pd a Roma che di fatto lo allontana dalle posizioni renziane e scelta forte di Benedetto che è consigliere regionale di maggioranza a Potenza e sfidante del Pd a Matera dove sosterrà l’avversario di Adduce, Tortorelli.
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