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POTENZA – «Ho detto all’inviata della Gabbia che la sua intervista piena di preconcetti la stavo registrando… è sbiancata». Si presenta così il presidente della Regione, Marcello Pittella, per aprire l’incontro con gli studenti del liceo scientifico “Pasolini” in assemblea congiunta con la sede di Laurenzana. Ma i ragazzi non si intimoriscono, tutt’altro. Alla fine il dirigente scolastico Giovanni Latrofa si dirà soddisfatto per l’esperimento, riuscito, di “open school”. Petrolio e privilegi della “casta” politica catalizzeranno l’attenzione. Ma s’inizia subito con un altro tema forte: disoccupazione. Una 17enne figlia di cassintegrato esprime le preoccupazioni comuni a molti nuclei familiari monoreddito di 4 persone. Cosa fare? Pittella cita il caso del reddito d’inserimento e gli incentivi per 2 anni per chi assume lavoratori in mobilità a 3 anni dalla pensione, «ma il bonus di 500 euro non basta se non ripartono edilizia e industria». Il tema petrolio, apparentemente scollegato, è in realtà connesso: si va dai 75 milioni di euro della card benzina che saranno impiegati per finanziare le annualità 2013 e 2014 destinate alla platea dei Copes e dei cassaintegrati in deroga («Per fare questo la Regione metterà in campo un bando premiando con benefici gli imprenditori che assumeranno esclusivamente da questa platea») alle royalty: «Per le estrazioni petrolifere dal 1998 ad oggi – ha sottolineato Pittella – la Regione Basilicata ha percepito solo il 6%, con un ulteriore punto percentuale assegnato ai Comuni interessati dalla presenza di pozzi. Oggi il governo ci riconosce il 30 per cento dell’Ires sulle produzioni incrementali rispetto agli 80mila barili giorno estratti nel 2013. Il che significa che possiamo recuperare, presumibilmente, con una produzione attestata a 154mila barili giorno (il governatore specifica sempre che si tratta di accordi del 1998 e del 2006 – ndr), 2 miliardi e mezzo per i prossimi dieci anni, che saranno di grande aiuto per le opere infrastrutturali che ci attendono». Più del doppio dei 50 mln all’anno promessi dal ministro Zanonato in visita a Potenza nel 2013.
Pittella fa insomma capire che è l’economia stessa della Regione, in tempi di vacche magrissime, a poggiare sulle estrazioni petrolifere. I 140 mln l’anno – con perdite fino a 30 mln a causa dei prezzi precipitati – non devono fare la fine dei tanti fondi non sempre spesi bene, incalza il presidente; per adesso sono già smistati su sanità (fino a 2 anni fa il buco era di 40 mln), università, forestali. «A Viggiano invece di costruire piscina e marciapiedi avrei creato occupazione».
Pittella ribadisce che gli accordi presi in passato con le compagnie petrolifere non si possono cancellare, salvo disastri, ma quelli in giacenza sono stati rigettati. Si converge sull’importanza di un registro tumori ma, da medico, il governatore definisce falsità molte delle voci che circolano su casi in aumento nelle zone interessate da estrazioni.
Andrea Carlucci della V C, uno dei più applauditi anche da Pittella che gli prefigura un impegno in politica, sposta il dibattito sul piano politico: perché chiamare in giunta esterni con tutte le professionalità che ci sono in Basilicata? Risposta: «Ho chiesto la rosa dei nomi ai partiti e dopo 9 giorni nulla di fatto. Non sono ricattabile e ho fatto delle scelte di discontinuità». Il preside ne approfitta per spingersi sul nodo rimpasto ma l’interlocutore nicchia.
Giorgio Armignacco (IV D): «Sì, ma cosa fate davvero per anziani, disoccupati e giovani?». È qui che Pittella chiama in causa l’Ue (entro l’estate l’ok alla nuova programmazione per 6-700 milioni) e rivendica gli indicatori di crescita come il +8,7 di Pil grazie a turismo e cultura, le 1800 richieste dei tirocini formativi e le immense possibilità di innovazione e ricerca: invita Google a investire in una regione che immagina polo europeo per le startup nel Sud come Verona lo è al Nord. «Perché non pensare a una startup sul turismo o per la gestione dell’immenso patrimonio artistico e archeologico, a partire dalle catacombe di Venosa? Ho consegnato al capo di gabinetto di Franceschini, che è lucano, un dossier che censisce i nostri beni.
E di qui a Matera2019 si deve puntare anche sulle lingue: se un turista cinese arriva in ospedale con chi comunica?».
Rocco Sarli (Laurenzana) introduce il tema della corruzione e di rimborsopoli, Pittella ricorda che è imputato per una discordanza di soli 23 euro in una ricevuta fiscale e comunque la giunta ha lanciato segnali come i compensi ridotti del 50% in tre anni, taglio dei benefit e soprattutto organismi di controllo sulla corruzione a partire dalla Stazione unica degli appalti. «Vorrei anche la rotazione dei dirigenti ma è difficilissimo attuarla».
Gerardo, Mattia, Gianluca e Marco alimentano un contraddittorio che non rapisce metà auditorium a testa bassa sugli smartphone.
Sulle energie rinnovabili Pittella cita il caso virtuoso di Calvello, dove l’efficientamento energetico si è sposato con una nuova idea di welfare, tra card per gli anziani e servizi di assistenza; e tra le buone notizie c’è anche l’agricoltura di qualità della filiera dei prodotti bio – ci sono aziende di uova, farina e olio che esportano in Senegal eppure i marchi Dop et similia sono appena 11 – e la task-force permanente sullo screening dei tumori, con attori come Arpab, Università, Mise e Ispra.
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