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POTENZA – Tu chiamala, se vuoi, tradizione sartoriale, perché quando entri da Sartoria Flacco, a Potenza, percepisci che c’è qualcosa che va oltre: poco più di 50 metri quadri, arredati con gusto e cura dei dettagli, con delle mensole su cui sono poggiati rotoli di tessuti e alcuni modelli di camicie (sia da uomo che da donna), degli stand con degli abiti da uomo appesi; un ambiente che sembra già conoscerti e in cui sentirsi a proprio agio, magari seduto sul divanetto mentre chiacchieri con Antonio Margiotta, un ragazzo potentino di 36 anni che è un po’ l’anima imprenditoriale di Sartoria Flacco.
Nella tua vita facevi e fai tutt’altro, visto che ti occupi di ingegneria finanziaria. Mi spieghi cosa spinge un amante dei numeri ad aprire una sartoria? «Sono anche un amante della qualità del made in Italy e del buon gusto nel vestire – risponde Antonio – ma Sartoria Flacco non sarebbe mai nata se non avessi incontrato due persone: Emilio Sasso, originario di Melfi, unico membro lucano iscritto, dal 2014, all’Accademia Nazionale dei Sartori, e Stefano Santoro, confezionista – in gergo, fasonista – di capi d’abbigliamento e che ha creato una piccola cooperativa di settore a San Fele. É grazie a loro e nei loro laboratori che avviene la produzione vera e propria, rigorosamente made in Basilicata».
Qual è il senso di investire tempo e risorse in un’attività così apparentemente di nicchia a Potenza? «Il gusto per gli abiti su misura è ben consolidato a pochi chilometri da qui: basta andare a Salerno o a Napoli, per trovare nomi di sarti di grande fama. Ma perché continuare a spostarsi se ci sono delle competenza in Basilicata, vedi quelle che ha aggregato il Distretto della corsetteria nel Vulture-Melfese, in grado di garantire altrettanti prodotti di qualità? Il “su misura” poi – conclude Antonio – ha dei costi molto meno proibitivi di quel che si crede e sono certo che una volta che la gente capirà quanto vale, anche rispetto all’esclusività e vestibilità di quel capo su se stesso, non sarà più un’abitudine del vestire di nicchia».
Quindi qual è secondo te il valore del “su misura” da Sartoria Flacco? «La continua ricerca della perfezione, nel rispetto di una ritualità nelle creazioni e di una manualità che faccia sentire il capo cucito addosso: le misure prese con il centimetro, il cartamodello disegnato con la matita e poi il primo taglio del tessuto sul banco da lavoro”. “Ricercare la perfezione – aggiunge Emilio mentre prende le misure di un abito per un futuro sposo – significa non vedere più una piccola imprecisione nella spalla di una giacca come sinonimo di sartorialità ma come un difetto da eliminare».
Pensi che i ragazzi di oggi potrebbero dire: ho deciso di fare il sarto da grande? «Questo è un settore in cui ci vuole dedizione, che non può sempre essere insegnata, e grande spirito di sacrificio. Tra i progetti futuri, c’è quello di aprire anche a Matera e fuori regione ma non ti nascondo che non è semplice trovare le competenze, perché rientrano spesso in una fascia d’età in uscita dal mercato. Ma il momento di rilancio che sta vivendo la sartoria del made in Italy sono certo coinvolgerà e contaminerà le menti più giovani, anche in Basilicata».
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