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Nelle carceri lucane la situazione è di nuovo a livello di allerta per demografia e servizi di sicurezza.

Sono infatti aumentate nuovamente «le presenze dei detenuti nelle carceri della Basilicata, dopo il trend degli ultimi mesi che aveva riportato i penitenziari lucani a condizioni oggettive di normalità».

Il dato è emerso nel corso del consiglio nazionale del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che si sta svolgendo a Rimini.

Al 31 marzo scorso i detenuti erano 468, rispetto ai 457 di febbraio: «Undici detenuti in più in un mese, che possono sembrare poca cosa, ma che invece devono fare seriamente riflettere sulle criticità del sistema penitenziario lucano – ha spiegato in una nota il segretario regionale Sappe, Saverio Brienza – il carcere della Basilicata più affollato è quello di Melfi (219), seguito da Potenza (166) e quindi Matera (83), e tutte le strutture hanno avuto un incremento rispetto alle presenze nelle celle del mese precedente».

«Nel 2014 – ha proseguito – nelle carceri lucane, si sono contati tre tentati suicidi di detenuti, sventati in tempo dai poliziotti, 27 atti di autolesionismo, 23 colluttazioni e 14 ferimenti. Per fortuna delle istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere a Melfi, Potenza e Matera con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici».

Serve, però, provvedere con un’azione. «Ma non si può lasciare solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria la gestione delle carceri lucane». 

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