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ECCEZION fatta per la diga di Monte Cotugno, per la quale si certifica un dato negativo, la situazione degli invasi lucani ad un anno di distanza è con il segno più. Consultando i dati dell’Autorità di Bacino e raffrontandoli con quelli di un anno fa, emerge infatti che il volume dei cinque principali invasi di Basilicata risulta di oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua. Ma evidentemente a causa del netto divario, da aprile 2014 ad aprile 2015, dell’invaso in territorio di Senise, punto nodale dello schema idrico Jonico-Sinni, il dato è nel complesso negativo e nelle dighe lucane ci sono quasi 140 milioni di metri cubi di acqua in meno.
Nel dettaglio, sulla situazione di quattro dei cinque principali invasi della Basilicata un inverno particolarmente ricco di pioggia è stato determinante. Unica negatività nella diga sul Sinni, la più grande in terra battuta d’Europa, Montecotugno appunto, nella quale attualmente (dati del 3 aprile) ci sono poco più di 261 milioni di metri cubi: 146 milioni in meno di un anno fa. Le condizioni degli altri bacini dicono che il “saldo” è positivo, sia pure in termini non eccezionali. Il Pertusillo. sul fiume Agri, 62, attualmente contiene 127 milioni di metri cubi, 3 in più rispetto a dodici mesi fa. Ottimo lo stato di salute della diga di San Giuliano, alle porte di Matera e considerata una delle opere principali del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto che contiene 65 milioni di metri cubi di acqua, con un più 8 milioni di metri cubi. E saldo attivo anche per la diga della Camastra, tra Trivigno e Castelmezzano, e del Basentello, in località Serra del Corvo al confine tra la Puglia e la Basilicata, per i quali sono stati registrati rispettivamente 22 milioni di metri cubi (tre in più del 2014) e 23 milioni (una cifra analoga a quella del passato). Da registrare, infine, che la diga di Gannano che sbarra il corso del fiume Agri, a Caprarico di Tursi, che l’anno scorso conteneva un milione e mezzo di metri cubi, è stata svuotata.

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