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L’ultima volta, tre mesi fa, il Guardian aveva parlato en passant di Eboli, dando la notizia della morte di Francesco Rosi, che rese pellicola il capolavoro leviano (1979). Ora la testata più influente del mondo dopo il NYT (il salto di qualità dopo il caso Snowden) – da poco diretta da una donna come l’Economist e sempre più proiettata su una platea non solo inglese ed europea – torna a parlarne ben più approfonditamente e in termini più che lusinghieri: tra i 10 libri che descrivono meglio l’Italia, i corrispondenti del Guardian inseriscono “Cristo si è fermato a Eboli” e raccontano la Basilicata ancestrale degli anni 50 in cui gran parte della popolazione viveva nei Sassi (“caves”). «La descrizione di Carlo Levi – scrive il Guardian – di quel pezzo di Sud Italia in cui fu esiliato da Mussolini è un promemoria della miseria da cui molte famiglie italiane sono emerse durante il “miracolo economico”, poco più di mezzo secolo fa. Il libro è anche un buon antidoto allo stereotipo dell’Italia cattolica». La menzione inglese fa esultare l’attore Ulderico Pesce su fb: «Magica Basilicata. Auguri di buona Pasqua a tutti i lucani e a chi ama la Basilicata».
Gli amanti della Lucania possono rallegrarsi anche per un’altra top ten forse meno letteraria ma altrettanto significativa: nei magnifici 10 su scala mondiale segnalati dal portale Booking.com, l’Italia è rappresentata da due sistemazioni: subito dopo l’Appia Antica Resort a Roma (classificata sesta) ecco Casa Ferri a Matera (settima).
IL DOLCE E L’AMARO Non solo i rossoblù dell’exploit ad Andria: anche la colomba potentina finisce sulla Gazzetta dello Sport. Vincenzo Tiri, pasticcere di Acerenza, fresco vincitore del concorso “Miglior panettone artigianale” di Gazza Golosa, la rubrica enogastronomica della testata più letta d’Italia, torna sulla rosea da «eccellente interprete» dell’arte dolciaria con la sua colomba caratterizzata dall’«impasto ben alveolato e dal colore caldo dei tuorli d’uovo» che gli vale una menzione d’onore accanto al decano Sal De Riso alla voce “Il Sud alla ricossa”.
Dalla colomba (golosa) della pace alla guerra (immaginaria) tra liquori: sfogliando il Venerdì di Repubblica potete imbattervi in una bella pagina sulla, o meglio contro l’imperversare della pubblicità sessista. Uno dei tre claim citati è “Fatti il capo” di un amaro calabrese, ben più spinto dell’intramontabile cugino lucano. Tradizione o trasgressione? Questione di punti di vista, oltre che di gusti.
CRISTO S’È FERMATO SULL’A3 Restando sospesi sul crinale del Pollino, da segnalare il reportage che il Corsera dedica alla vergogna della deviazione nel tratto calabro-lucano della Salerno-Reggio (qualche giorno fa ne aveva scritto anche Roberto Marino sul Quotidiano). In attesa dell’indignazione e delle lamentele che pioveranno more solito in concomitanza dell’estate, i pendolari da qualche settimana possono continuare a soffrire mentre l’Anas auspica «una rapida conclusione delle verifiche dei consulenti della Procura per riaprire il tratto autostradale tra gli svincoli di Laino Borgo e Mormanno». Come dire, in attesa dei tempi della giustizia – spesso più lenti di una fila d’auto lungo la deviazione – e meteo permettendo, addolcitevi la Pasqua in Lucania tra dolci, letture, spettacoli e gite, più o meno impegnate. Magari evitando l’autostrada.
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