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MATERA – Undici città a confronto, undici realtà che si parlano per dare vita alla rete dei responsabili di comunicazione delle Capitali europee della cultura con lo sguardo al passato, presente e futuro di questo riconoscimento.
Accadrà a Matera il 9 (giornata che porterà a un documento programmatico per la commissione europea) e 10 aprile per una due giorni in cui i meccanismi e gli strumenti di comunicazione di chi ha già ottenuto il riconoscimento e di chi deve ancora rappresentare l’Europa verranno analizzati, studiati e illustrati per conoscere meglio un territorio così differente al proprio interno come l’Europa.
Il segreto è fare in modo che la città che rappresenterà la cultura europea resti nella memoria collettiva ben al di là dell’anno di designazione.
I particolari dell’iniziativa (realizzata dal Comune, dal Comitato Matera 2019, con il supporto della Regione, dell’Apt e del Formedia) sono stati illustrati ieri nel corso di una conferenza stampa dal sindaco Salvatore Adduce, dal direttore artistico del Comitato Joseph Grima e dal direttore Paolo Verri insieme al responsabile della comunicazione del Comune, Serafino Paternoster che insieme a Raffaella Pontrandolfi (responsabile della comunicazione digitale di Matera 2019) e Italia D’Auria, supporto delle relazioni internazionali ha ideato l’incontro.
«L’iniziativa – ha spiegato Paternoster – è nata da un deficit della comunicazione legata proprio a questo riconoscimento. Per questa ragione abbiamo deciso di riunire tutte le Capitali con i loro responsabili della comunicazione». A Matera in particolare il 10 aprile alla Mediateca un convegno riunirà i principali esperti tra cui Valerio Bassano, coordinatore del newslab, l’osservatorio sul futuro del giornalismo e Annibale Fracasso, caporedattore economia di Euronews». Dal piano di comunicazione, al budget per la comunicazione, al rapporto con i cittadini, tutti i meccanismi che conducono al miglior risultato verranno analizzati il 9 aprile in un incontro a porte chiuse.
Secondo Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019: «E’ una dimensione, quella nazionale, di consolidamento di relazioni che il Comitato sta realizzando da tempo e che proprio nei giorni scorsi ci ha portati anche all’Expo. C’è poi una dimensione regionale a cui stiamo lavorando con il presidente Pittella che presenteremo la prossima settimana con inizitive come Basilicata fiorita che estende i “Balconi fioriti” dello scorso anno. Infine ci muoviamo su una dimensione più materana su cui lavoreremo dal 21 giugno. Il 15 e 16 aprile ci occuperemo della dimensione social con le web community. Il 9 maggio è in programm ala festa dell’Eruopa con le scuole. Il 18 maggio a Bruxelles ci sarà la designazione ufficiale di Matera e Plovdiv. Per questo abbiamo voluto inaugurare il ciclo primaverile di presenza europee. Il ruolo della comunicazione d’altronde è fondamentale, così come l’elemento collaborativo. Crediamo sia importante per Matera aprirsi all’Italia e al mondo come piattaforma. Firenze e Genova ci hanno chiesto insieme a Bologna di siglare protocolli. Abbiamo già incontrato il sindaco di Firenze che l’anno prossimo celebrerà i 30 anni dal riconoscimento di capitale europea della cultura e dalla grande tragedia dell’alluvione. Con questa città organizzeremo una serie di eventi, a cominciare da una mostra sul recupero dei beni librari. In 54 settimane organizzeremo incontri con 27 città europee e altrettante italiane».
Fondamentale in questo senso la comunicazione declinata in differenti modalità. «Vogliamo esportare la nostra cultura – ha continuato il direttore – è questo il modo migliore per guadagnare».
Joseph Grima, direttore artistico del Comitato ha puntato su un altro aspetto: «Il terzo attore che siederà a questo tavolo è il cittadino, l’abitante culturale, fondamentale a livello comunicativo. Non sappiamo ancora quali saranno le nostre abitudini nel 2019 e per questo non possiamo pensare di avere una risposta definitiva. La centralità della comunicazione, d’altronde, è uno dei fattori più apprezzati del nostro dossier. Essere capitale europea della cultura è il modo in cui ci si interfaccia con un intero continente e questo sarà il ruolo del Comitato: mediare fra ciò che avviene a Matera e ciò che succede intorno. Matera 2019 comincia già oggi, nell’epoca in cui siamo parte attiva delle informazioni».
«Su Matera c’è una grande curiosità, Matera è una città piccola, in fondo e questo è il vero punto di svolta – ha spiegato il sindaco Salvatore Adduce – Oggi siamo in una fase di passaggio fra Comitato e Fondazione Matera 2019. Il team è compatto e continua a lavorare anche in un momento particolare come questo».
Inutile far finta di ignorare che fuori dalla sala Mandela del Comune, la campagna elettorale infuria eccome.
E Adduce lo sa bene.
«Fra meno di due mesi andremo a votare e non è la situazione più semplice, è un momento molto delicato, ma credo che riusciremo a farcela e a garantire l’attenzione su Matera 2019».
Al ruolo centrale della comunicazione, Adduce fa riferimento ricordando Genova e il suo ruolo di capitale europea della cultura nel 2004. «Non credo di ricordare molto di quella esperienza – spiega – se non per la rigenerazione dell’area portuale. Il punto vero è questo: dobbiamo far ricordare l’Italia in Europa grazie a un esperimento nuovo di capitale europea della cultura. La comunicazione non è un escamotage, un uso strumentale del pezzo di colore su un giornale a tiratura nazionale, ciò che abbiamo dimostrato in questi anno è che possiamo arrivare nei luoghi più importanti grazie al fatto di sviluppare un lavoro innovativo».

a.ciervo@luedi.it

 

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