4 minuti per la lettura
POTENZA – E’ il momento di reagire. «Di innamorarci di nuovo della città». Perchè è vero che «Potenza è un malato grave, ma se noi vogliamo bene al malato non lo abbandoniamo, anzi cerchiamo in tutti i modi di salvarlo». Enzo Fierro, con il suo movimento We love Potenza, non ci sta a rassegnarsi davanti «all’assenza di senso civico e di partecipazione di molti potentini». E così da diversi anni «stiamo cercando di ritrovare l’attaccamento alla città e alla sua storia. Partendo dal basso, per dare un contributo concreto».
Nasce da questa volontà di fare e proporre l’ultima iniziativa del movimento, prevista per sabato prossimo alle 17, nella sede del Cad a via Mazzini (civico 4).
Un incontro aperto a tutti. Perchè l’obiettivo è quello di trovare insieme a giovani, artigiani, commercianti, una cura per il malato. E si parte da quella che ora è la strada dei locali abbandonati, ma che in passato era uno dei principali luoghi commerciali della città. E non era solo quello. Perchè a via Mazzini c’è la villa del Prefetto, da anni chiusa al pubblico tra il rammarico di molti.
«C’è l’ex cinema Ariston – dice Fierro – i locali dell’ex Fiat. E noi vogliamo tornare a parlare di contenitori vuoti, perchè da quelli può nascere nuova linfa per la città». All’incontro, a cui ha dato l’adesione anche l’assessore all’Edlizia e Attività produttive, Rosanna Argento, si faranno proposte. «Il cinema Ariston, che abbiamo messo sul manifesto, è un po’ lo specchietto per le allodole. Perchè da quello noi vogliamo invitare i cittadini a discutere del futuro di via Mazzini. E delle idee ovviamente già le abbiamo, abbiamo intenzione di fare all’assessore Argento delle proposte precise. Ma ci aspettiamo che al dibattito partecipino soprattutto le forze produttive della città. Perchè a via Mazzini vogliamo tornare a vedere i negozi, le attività artigianali. Vogliamo vederla viva. E ci sono tanti locali vuoti. In accordo con l’amministrazione comunale si può pensare a progettare nuovi spazi creativi da mettere a disposizione dei giovani, per esempio».
Idee, servono idee in questo momento.
«Perchè magari via Mazzini potrebbe essere un laboratorio. Se sperimentassimo qui, per esempio, una sorta di zona franca con varie agevolazioni per le nuove attività? Perchè non provare, vedere come funziona e poi esportare il modello nel centro storico, oggi più che mai bisognoso di interventi. E non parlo del marciapiedi o del vicolo. Perchè se tu lì non ci riporti le persone, il restyling sarà inutile».
Idee, proposte e confronti costruttivi: è questo di cui ora ha bisogno la città. «E’ questa la nostra vera ricchezza ora. E devo dire che su questi temi stiamo ricevendo l’adesione di tante persone di spessore che hanno deciso di metterci la faccia. Cosa che il movimento che rappresento sta facendo ininterrottamente da otto anni. Perchè – precisa Fierro – We love Potenza non è nato in occasione di una campagna elettorale, per racimolare qualche voto. Il nostro è il Movimento di chi ama per davvero Potenza e rivendica con orgoglio la storia e le funzioni originarie di capitale della Basilicata. Il dissesto non ci deve far paura anzi ci deve motivare ulteriormente a dare un contributo maggiore, attraverso le idee. Perchè, in un quadro instabile come questo, servono persone capaci e giovani talenti in grado di rappresentare quella vera ricchezza che noi cerchiamo di mettere a valore: il capitale sociale».
Così ora si parte da via Mazzini. Dove il degrado dei vecchi locali abbandonati è evidente. E dove – come testimoniano le foto di Mattiacci – c’è addirittura chi dorme in quegli spazi. Materassi e coperte sono la testimonianza di un ulteriore disagio che non possiamo continuare a ignorare. Si parte da qui per coinvolgere la città in un percorso di crescita collettiva. E chi risponderà all’appello potrà così contribuire a salvare il malato grave.
a.giacummo@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA