3 minuti per la lettura
POTENZA – Pensava di poterla fare franca. Un pugliese, detenuto nella casa circondariale del capoluogo, aveva pensato bene di farsi spedire un pacco con dentro un lettore Cd nella speranza che nessuno vi trovasse qualche cosa di strano. E, invece, non è andata così. Nascosta nel lettore Cd, infatti, c’era della droga che il detenuto probabilmente avrebbe poi spacciato agli altri detenuti. Ma l’affare è sfumato e il pugliese è stato anche denunciato.
E questo grazie all’intuito degli agenti della Polizia penitenziaria.
Il lettore Cd nuovo, ben confezionato e funzionante, era stato spedito, in un pacco, tramite raccomandata.
Il pacco, recapitato in carcere, è finito, come da procedura, nella meni di un agente scelto – V.S. – che ha aperto il pacco e ha preso in mano il lettore che emanava uno strano odore. Insieme a lui un ispettore – D.S. – che si è accorto che in alcuni punti il lettore era stato manomesso. E così grazia all’intuito dei due poliziotti sono stati trovati 22 grammi di droga ben occultata all’interno del lettore Cd.
Si tratta del terzo episodio, in sette mesi, nel carcere potentino: i primi due scoperti con l’ausilio delle unità cinofile del Corpo, ieri invece, solo grazie all’intuito e alla professionalità degli agenti della Polizia penitenziaria.
Per quanto accaduto la Uil esprime «soddisfazione” e si è congratulata con il Comandante del reparto e con tutto il personale, che «nonostante i numerosi carichi di lavoro dettati dalla carenza di personale e dalle mille difficoltà operative che aggravano i vari turni di servizio in un mondo particolare, com’è oggi il carcere, riescono a mantenere ancora alta la guardia, esprimendo sempre piena professionalità e spirito di corpo».
I tentativi di introdurre sostanze stupefacenti all’interno delle strutture carcerarie è un fenomeno sempre più in crescita negli ultimi anni. pertanto «sarebbe opportuno – si legge in una nota della Uil – che l’Amministrazione penitenziaria fornisca al personale strumenti tecnologici e corsi professionali mirati, in modo che i baschi azzurri della Penitenziaria possano contrastare questi eventi».
Oltre alla Uil riconoscimento all’operato degli agenti anche da parte di Saverio Brienza, segretario regionale del Sappe (Sindacato autonomo Polizia penitenziaria) della Basilicata. Anche Brienza ha tenuto a rimarcare quanto fanno tutti i giorni gli agenti della Penitenziaria che «pur operando nella sofferenza di una carenza di organico di circa 30 unità e con limitatissimi strumenti tecnologici» continuano a svolgere «i propri compiti con grande senso di professionalità per garantire sempre più sicurezza alla collettività».
Nell’ultimo anno in Basilicata sono stati affrontati e superati 415 eventi critici tra aggressioni al personale, tentativi di suicidio, risse e autolesionismo.
Con l’operazione antidroga «i baschi azzurri di Potenza – ha concluso Brienza – hanno nuovamente dimostrato di essere un Corpo di Polizia preparato che non si limita solo ed esclusivamente a svolgere compiti di trattamento e osservazione nei confronti dei detenuta, ma esercita pienamente le proprie funzioni di polizia e di sicurezza per affermare principi di legalità in un contesto potenzialmente a rischio come può essere un carcere».
al.g.
a.giammaria@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA