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LA Commissione europea ha avviato una procedura d’indagine sulle conseguenze ambientali delle attività estrattive in Basilicata e sta valutando le risposte fornite dalle autorità italiane. E’ quanto fa sapere l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini, perché l’atto della Comissione sarebbe la conseguenza diretta dell’interrogazione presentata dai pentastellato lucano. «Una volta terminata questa valutazione, – ha scritto nella risposta a Pedicini il commissario europeo per l’Ambiente Karmenu Vella – sarà stabilito il seguito appropriato».
Nell’interrogazione, Pedicini evidenziava che l’area interessata dalle attività di estrazione in Val d’Agri é attraversata da un parco nazionale ed é ricca di sorgenti sotterranee e bacini idrici, che forniscono acqua potabile e d’irrigazione in Basilicata e Puglia. «Analisi e studi dimostrano il forte inquinamento sia delle falde acquifere che degli invasi idrici, con la presenza di metalli pesanti in concentrazione superiore ai limiti europei, nonché un’anomala distribuzione di tumori e malattie cardiorespiratorie nell’area».
Ora l’eurodeputato commenta: «La procedura d’indagine avviata dalla Commissione europea, a seguito delle numerose denunce del M5s è un importante risultato per le popolazioni che risiedono nell’area interessata dalle estrazioni petrolifere e per i cittadini della Puglia e della Basilicata che, ogni giorno, utilizzano l’acqua del Lago del Pertusillo per uso potabile. Con questa indagine, – ha concluso il portavoce del M5s – le autorità italiane dovranno spiegare con estrema chiarezza e precisione qual è l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica che viene provocato dalle estrazioni petrolifere che da circa venti anni vengono effettuate in Basilicata. Nessuno potrà continuare a sottovalutare l’inquinamento dell’acqua e dell’aria, con gravi ripercussioni sull’agricoltura e sul turismo locale, e sul drammatico aumento delle malattie respiratorie e tumorali».

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