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POTENZA – Quando i genitori di alcuni dei bambini si sono presentati ai carabinieri, s’è capito subito che non era uno scherzo. Ma la “prova regina” è arrivata dalle riprese delle telecamere nascoste piazzate in classe, nell’Istituto comprensivo di Atella. E ieri mattina sono scattati gli arresti domiciliari.
Dovranno comparire davanti al gip Luigi Spina Donata Parisi, 55 anni, e Nicoletta Bove, 60, ai domiciliari per maltrattamenti sui bimbi della scuola dell’infanzia del piccolo paese alle pendici del Vulture.
Secondo il magistrato il quadro emerso dalle verifiche condotte dai militari della compagnia di Melfi, non lascerebbe grande spazio ai dubbi. I piccoli tra i 3 e i 6 anni venivano sottoposti a violenze e vessazioni continue. Non banali rimproveri, ma vere e proprie sopraffazioni. Abusi capaci di segnare i bambini che a casa avrebbero iniziati a mostrare strani cambiamenti di umore. Prima di confidarsi con le famiglie e rivelare cosa accadeva in classe con le due maestre.
Per gli investigatori al comando del capitano Michelangelo Piscitelli i fatti documentati sono «significativi». Ma a tutela delle piccole vittime non hanno aggiunto molti dettagli. D’accordo anche col pm Alessandra Pinto, che ha coordinato le indagini col procuratore capo Luigi Gay.
«Esterrefatto» si è detto al Quotidiano il sindaco di Atella, Nicola Telesca.
«Non avevamo avuto alcuna avvisaglia di quanto stava accadendo». Ha aggiunto il primo cittadino. «Spero che questa brutta vicenda si risolva nella maniera migliore per tutte le persone coinvolte. I bambini innanzitutto. Ma anche i tanti che conosco e so quanto danno nell’Istituto comprensivo, spesso molto più del dovuto».
Sconcertati anche i colleghi delle due maestre, e il dirigente scolastico dell’Istituto, Domenico Quatrale, che ha dichiarato di aver saputo delle accuse e dell’inchiesta soltanto stamattina. Nessuna avvisaglia insomma. Secondo il dirigente. Anche se la denuncia ai carabinieri risalirebbe a dicembre.
Da allora gli investigatori hanno raccolto tutti gli elementi necessari per confermare il racconto dei bambini. E ieri mattina sono andati a bussare alle porte delle due maestre.
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