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MATERA – Martedì invaderanno Matera con i loro trattori, circa 70, provenienti da Basilicata e Puglia per dire no a una legge, quella sull’Imu agricola che rischia di far chiudere i battenti a centinaia di aziende agricole.
Gianni Fabbris di Altragricoltura e del coordinamento degli agricoltori ha illustrato ieri a Matera, lo svolgimento della manifestazione contro l’Imu che si preannuncia come la più grande in Basilicata.
La grande manifestazione, sarà preceduta da una serie di iniziative come il presidio in piazza Vittorio Veneto previsto domenica mattina, nel corso del quale verranno spiegate le ragioni della protesta.
Martedì, invece, i trattori si concentreranno sulla statale 7, verso le 8 del mattino. Alle 9 conferenza stampa davanti alla sede del Consorzio di Bonifica a cui il Comitato consegnerà una diffida contro gli aumenti delle tariffe. Dalle 9,30 in poi trattori in arrivo dall’Aia del cavallo attraverso la rotatoria del Pino e manifestazione in piazza della Visitazione.
«Il Parlamento ha trasformato in legge il decreto sull’Imu agricola. Per noi da oggi inizia la battaglia perchè nonostante la protesta dei sindaci, delle organizzazioni di categoria, il Governo ha tirato dritto – spiega Gianni Fabbris – Il meccanismo ha già creato problemi seri che graveranno sul lavoro. Le aziende dovranno sopportare costi a 700 euro ad ettaro che aggiunti agli altri aumenti, porteranno alla chiusura. Gli agricoltori saranno costretti a non pagare, come già stanno facendo in altri casi perchè non possono più sopportare questo peso. Ieri sera – prosegue Fabbris – nel corso di un incontro che si è svolto al nostro presidio di Metaponto, il sindaco di Irsina che dovrebbe incassare 750 mila euro dall’Imu agricola, già asorbiti dal Governo. Il problema, dunque, si sposta sui sindaci che dovrebbero riscuotere le somme». Il Comitato chiederà, dunque, che il Governo ridiscuta il provvedimento e si sieda ad un tavolo da convocare per evitare il dissesto degli enti locali e, prima ancora, la morte di ujn settore come quello agricolo che proprio a Matera, teatro della manifestazione di protesta, ha costruito l’attuale comunità nel corso degli ultimi secoli.

a.ciervo@luedi.it

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